CIMADOLMO (TREVISO) – Si è chiuso con un patteggiamento a 2 anni e 4 mesi di reclusione, pena sospesa, la vicenda giudiziaria che vedeva sul banco degli imputati Giuseppe Facchin, 81 anni. Facchin, la notte del 23 giugno 2024, appiccò l’incendio che distrusse due auto danneggiando seriamente la casa dell’ex socio in affari Danilo Cadamuro, 79 anni, già assessore comunale di Cimadolmo e imprenditore nel settore del legname. Una vicenda che aveva destato scalpore e non solo in paese, anche perchè le fiamme avevano messo a repentaglio la vita dei familiari di Cadamuro, sorpresi dalle fiamme nel cuore della notte, durante il sonno.
LA VENDETTA
L’incendio infatti aveva avvolto buona parte dell'abitazione di Cadamuro: nel cortile esterno della casa, che funge anche da sede legale dell’azienda "Cadamuro Danilo, trasporto merci conto terzi e commercio all'ingrosso di legna da ardere", erano parcheggiate una Kia Sportage e una Skoda Karoq, entrambe completamente incenerite. Le fiamme, appiccate attorno alle 2 di notte, hanno poi intaccato anche la facciata e il primo piano della casa, causando ingenti danni da fumo. Fortunatamente non ci sono state conseguenze nè sull’agibilità della struttura, nè per le persone presenti nell’abitazione, tra cui i nipotini dell’imprenditore. Cadamuro e la moglie, che in quel momento stavano dormendo, avevano immediatamente dato l'allarme: il tempestivo intervento di due squadre dei vigili del fuoco di Conegliano e Treviso era riuscito a limitare i danni che sono stati ingenti ma che sarebbero potuti diventare disastrosi.