TREVISO - Continuano a far discutere i Piani antenne 5G. Il Sant'Artemio ha raccolto una sempre più urgente esigenza dei Comuni a un confronto con Infratel, la società incaricata a livello nazionale che gestisce la distribuzione e la realizzazione effettiva dei sistemi di antenne 5G. Per questo arriva la richiesta di promuovere un protocollo condiviso tra gli enti locali, la società e le imprese a cui quest’ultima ha affidato gli appalti per la predisposizione delle antenne sul territorio di competenza.
Nell’ambito delle attività previste dal Piano Italia 5G, che prevede l’installazione nel territorio di impianti tecnologici di ultima generazione, prosegue anche nella Marca la redazione e l’aggiornamento dei piani comunali delle antenne.
Gli interventi
«In linea con le disposizioni ministeriali, abbiamo attivato negli ultimi anni un bando provinciale con incentivi per l’aggiornamento dei Piani Antenne comunali – sottolinea Stefano Marcon, presidente della Provincia – contestualmente al bando, vengono precisate alcune indicazioni e criteri di cui tener conto per valutare la possibilità di installare l’impianto 5G in una determinata area piuttosto che in un’altra. La volontà di redigere un protocollo condiviso nasce dal voler creare un filo diretto tra pubblica amministrazione e società incaricate per la realizzazione degli impianti affinché tutte le esigenze del territorio e le istanze della cittadinanza vengano valutate e pesate nel modo opportuno».
“Il Pnrr ha previsto attraverso il Piano Italia 5G uno stanziamento di oltre 1,5 miliardi per la realizzazione degli impianti – specifica Fabio Maggio, vicepresidente del Sant'Artemio con delega all’innovazione digitale - Infratel ha poi appaltato la realizzazione degli impianti a diverse società, come INWIT, CELNEX ed anche la trevigiana Telebit. Per ottimizzare la predisposizione dei nuovi impianti e il loro corretto posizionamento nel territorio, emerge con urgenza la necessità di concordare un protocollo e delle linee guida condivise con Infratel e tutte le Tower Company incaricate. È fondamentale stabilire un contatto diretto con i Comuni, per evitare che prevalgano negoziati privati che eludono i regolamenti previsti dalle istituzioni per la tutela della comunità».