Cheick Tidiane Bance, indagata per omicidio stradale l'infermiera che ha chiamato i soccorsi: sarebbe stata lei a investire il 18enne quando era già a terra

“Ho sentito un botto forte” aveva detto l’infermiera ai carabinieri dopo l’incidente

giovedì 22 agosto 2024 di Redazione Treviso
L'auto dell'infermiera è stata danneggiata -secondo gli inquirenti- dall'impatto contro il corpo del ragazzo

NERVESA (TREVISO) - Svolta nel caso della morte di Cheick Tidiane Bance, il 18enne originario del Burkina Faso investito e ucciso la notte tra sabato e domenica scorsi lungo la Pontebbana a Nervesa della Battaglia. L’infermiera 48enne di Conegliano, la prima ad aver chiamato i soccorsi dicendo che c’era il corpo di un ragazzo sul ciglio della statale in una pozza di sangue, è stata formalmente iscritta nel registro degli indagati per l’ipotesi di reato di omicidio stradale.

Tecnicamente, in parallelo, viene meno la contestazione dell’omissione di soccorso.

Tragico indicente

Per la Procura non si tratta insomma di un’auto pirata, ma di un incidente con conseguenze tragiche. La donna verrà interrogata dal pm titolare delle indagini domani mattina, assistita da un legale che non ha ancora nominato. Dalle risultanze dell’autopsia e dai rilievi condotti sulla Renault Clio della donna, gli inquirenti sono giunti alla conclusione che sarebbe stata lei a investire Cheick quando il 18enne era già a terra: l’impatto ha fatto scoppiare la ruota anteriore destra della Clio, danneggiando anche il cerchione. “Ho sentito un botto forte” aveva detto l’infermiera ai carabinieri dopo l’incidente, ancora sotto choc: domani sarà chiamata a fornire la sua versione dei fatti.

Ultimo aggiornamento: 23 agosto, 07:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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