SACILE - «Ha la parte interna del labbro superiore gonfia, ma per fortuna non sono stati necessari punti di sutura o altri interventi dei medici», rassicura, mamma Patrizia.
Martedì sera, la loro incursione nell'abitazione di Paolo e Patrizia Sacilotto, ha fatto scattare l'allarme che la coppia ultimamente lasciava silenzioso. Partiva l'alert diretto ad alcuni numeri di telefono, ma non la sirena. Una gentilezza nei confronti dei vicini: «Perché talvolta questi sistemi si mettono in moto senza un reale motivo», aveva spiegato l'architetto, mentre oggi la moglie fa sapere che, vista l'aria che tira, «L'abbiamo riattivata. Magari non fermerà subito i ladri, ma eviterà situazioni pericolose come quella di martedì sera».
LA DONNA
Sembrerebbe intanto confermata la presenza di una donna nel manipolo di furfanti. Un particolare che richiama alla memoria un furto avvenuto in una laterale di viale Trieste, lo scorso inverno. Dall'appartamento di una giovane coppia di americani, i ladri asportarono solo una borsa da donna e un paio di scarpe. Due pezzi però griffati dal valore complessivo di duemilacinquecento euro. Chi scelse quel bottino sapeva distinguere un accessorio da poco da uno da mille euro. Una donna forse? Negli ultimi mesi la zona è stata spesso bersaglio di scorribande ladresche. Nell'episodio più recente, una delle ipotesi è che il percorso compiuto sia partito da un'abitazione a poche decine di metri da quella dell'architetto. Spiega Patrizia: «Dietro quelle case ci sono solo campi e buio, facile arrivarci e fuggire». Tra l'altro, quel tragitto tra i giardini altrui tocca tre proprietà, tutte visitate dai ladri nei mesi scorsi: una coppia, un'anziana e una famiglia. Non è lontano inoltre, parliamo di poche decine di metri, da un lotto residenziale dove si verificarono altre due "visite". Furti l'inverno scorso, ma periodicamente anche negli anni passati, tanto che il nervosismo tra alcuni dei residenti è palpabile.
LE INDAGINI
Le indagini in corso da parte dei carabinieri ipotizzano i reati di tentato furto e lesioni personali e potranno avvalersi delle immagini della videosorveglianza di cui sono dotate alcune delle abitazioni di quella zona. Le telecamere di un vicino, in particolare, confermerebbero il percorso dei furfanti e il loro numero. Diversa la situazione per quanto concerne gli occhi elettronici delle rete pubblica. Gli uffici comunali ribadiscono il posizionamento di alcune unità all'imbocco di via Villorba, una telecamera in manutenzione, le altre funzionanti; «Ovviamente non possiamo dire altro per non agevolare l'opera dei malviventi», afferma il dirigente comunale, che sottolinea come, anche nella direzione opposta, verso Nave, i furfanti potrebbero essere incappati nella videosorveglianza pubblica, «di cui è ben dotato anche il Comune di Fontanafredda».
I CITTADINI
«Dev'essere fatto al più presto qualcosa, perché non ne possiamo più», sentenzia Daniele, che abita su quella strada e che, a sua volta, fu visitato dai ladri, l'anno scorso. Tra colpi riusciti e falliti, solo a dicembre, via Villorba subì cinque volte, ma si contano furti anche su laterali e strade vicine: via Orzaia ad esempio, sempre sul finire dell'anno. Scampato il pericolo e riattivata la sirena, Patrizia ora rimarca l'intenzione di potenziare l'attuale sistema d'allarme. Non c'è dubbio che moglie e marito siano rimasti toccati più dall'aggressione al figlio trentaseienne che dal furto di per sé: «Come abbiamo detto, non c'era nulla da rubare - ricorda l'architetto - le uniche cose importanti sono documenti e rogiti legati al lavoro, di valore solo per noi». La prende con filosofia anche Patrizia: «I veri valori della vita sono altri» e per fortuna non si possono rubare.Denis De Mauro
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