La scossa parte da Bruxelles, ma viene avvertita fino a Roma. «La nostra raccomandazione al governo italiano è di avviare al più presto uno studio indipendente per valutare l’estensione del fenomeno della profilazione razziale da parte delle sue forze di polizia». C'è anche questo tra i messaggi che Bertil Cottier, presidente della commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (Ecri) del Consiglio d'Europa condivide durante la presentazione del rapporto annuale.
Da Chigi, in giù, i ministri e le più alte cariche dello Stato, tutti si schierano con le forze dell’ordine. Le accuse di razzismo, «sono semplicemente vergognose», tuona Giorgia Meloni, visto che, sottolinea la premier, «tutti conoscono i numerosi episodi in cui agenti delle Forze dell'ordine vengono aggrediti, spesso da immigrati irregolari, mentre svolgono il proprio dovere con coraggio». Se il presidente del Senato Ignazio La Russa sceglie la strada istituzionale, fatta di «gratitudine» e «solidarietà» nei confronti degli agenti (in linea anche il presidente della Camera, Lorenzo Fontana), a mettere il carico è l'europarlamentare di Fdi, Nicola Procaccini, secondo cui si conferma che il Consiglio d’Europa è «un organismo ormai piegato ai propri pregiudizi ideologici». Per Antonio Tajani si tratta di «osservazioni astruse e false», che rischiano di «aumentare l’astio dei confronti delle forze dell’ordine». All’«inutilità» di questo organismo, a cui fa cenno Matteo Salvini, dà corpo il titolare del Viminale: «Oggi - scrive Matteo Piantedosi - dopo l'ennesimo attacco gratuito e ingiusto verso chi rischia la vita per garantire la sicurezza di tutti, sono costretto a dire che quest'organismo da una condizione di dubbia utilità rischia di diventare perfino dannoso». In concreto, per Piantedosi, servirebbe «una riflessione seria sul ruolo e sull'efficacia di certe organizzazioni internazionali, sempre più inclini a produrre documenti ideologici piuttosto che a risolvere i problemi reali». A essere dell'idea che si tratti di «accuse inaccettabili», oltre a Mariastella Gelmini, capodelegazione Noi Moderati al Senato, è anche Raffaella Paita di Italia viva, convinta che così facendo si «getti sui nostri agenti un sospetto gratuito e infondato». Alla Camera Fratelli d’Italia chiede un’informativa sul rapporto Ecri, rispondono Pd, M5S e Azione, per cui l’accaduto non va strumentalizzato. E la presidente di Azione, Elena Bonetti, rilancia: «Siccome il Consiglio d'Europa è deputato al presidio della tutela dei diritti nella giusta interlocuzione con i governi - ha proseguito - il governo venga in aula e dica se condivide la posizione della Lega di chiudere il Consiglio d'Europa».
IL COLLE
E interviene anche il Quirinale, in stile istituzionale, con l’invito rivolto da Sergio Mattarella al capo della polizia, Vittorio Pisani. Un colloquio, quello in programma per stamattina, che servirà a «riconfermare la stima e la fiducia della Repubblica nelle Forze dell'ordine, la cui azione si ispira allo spirito democratico e ai valori della Costituzione».