«Fascisti e criminali», carabinieri e poliziotti disprezzati su Facebook: 445 euro di multa a un 31enne

Un 31enne di Roveredo in Piano che aveva manifestato disprezzo nei confronti delle forze dell'ordine dovrà rispondere di vilipendio

venerdì 27 settembre 2024 di Redazione Pordenone
«Fascisti e criminali», carabinieri e poliziotti disprezzati su Facebook: 445 euro di multa a un 31enne

PORDENONE - Quante volte capita di inveire contro mezzo mondo parlando con amici o colleghi? Magari al bar? Se le parole si disperdono senza lasciare conseguenze, la rabbia sfogata sui social lascia una traccia scritta che spesso diventa di competenza dell'autorità giudiziaria. A un 31enne di Roveredo in Piano, che ha manifestato disprezzo nei confronti delle forze dell'ordine, è successo di dover rispondere di vilipendio nei confronti di carabinieri e polizia di Stato, reato che ieri il Tribunale di Pordenone ha punito con 445 euro di multa.

LA VICENDA

Nicholas Jordan Laganà aveva partecipato a un dibattito su "Sei di Pordenone se...

vuoi discutere", dove era stato pubblicato un articolo di cronaca giudiziaria. Se l'era presa con gli elettori che scelgono «i soliti politici che vi derubano vi mentono e vi ammazzano e pure gli fate l'applauso». E, manifestando vicinanza alla persona coinvolto nella vicenda giudiziaria, aveva accusato gli utenti di essere «fascisti» che rispecchiavano la società di massa. Si era poi sbilanciato aggiungendo anche carabinieri e polizia, «i migliori criminali in circolazione», accusando di vari reati e definendoli «un gruppo protetto da una società e politica corrotta».

Un agente della Polizia di Stato ha letto e fatto un'annotazione di servizio. L'autore è stato identificato sulla base del profilo Facebook utilizzato e i fotogrammi estrapolati dallo stesso. Sulle modalità di identificazione si è soffermata nel corso della discussione la difesa, rappresentata dall'avvocato Guido Galletti, in aula sostituito dalla collega Anna Baggio. «Non sono stati fatti approfondimenti né per capire - è stato ricordato al giudice - se il profilo effettivamente lo utilizzava l'imputato né per accertare se quelle frasi fossero state scritte proprio da lui».
La vpo Beatrice Toffolon ne ha chiesto la condanna, richiesta che è stata accolta dal giudice Beatrice Toffolon. Nel caso di vilipendio contro le forze armate, si applica una pena pecuniaria.

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