PORDENONE - Quante volte capita di inveire contro mezzo mondo parlando con amici o colleghi? Magari al bar? Se le parole si disperdono senza lasciare conseguenze, la rabbia sfogata sui social lascia una traccia scritta che spesso diventa di competenza dell'autorità giudiziaria. A un 31enne di Roveredo in Piano, che ha manifestato disprezzo nei confronti delle forze dell'ordine, è successo di dover rispondere di vilipendio nei confronti di carabinieri e polizia di Stato, reato che ieri il Tribunale di Pordenone ha punito con 445 euro di multa.
LA VICENDA
Nicholas Jordan Laganà aveva partecipato a un dibattito su "Sei di Pordenone se...
Un agente della Polizia di Stato ha letto e fatto un'annotazione di servizio. L'autore è stato identificato sulla base del profilo Facebook utilizzato e i fotogrammi estrapolati dallo stesso. Sulle modalità di identificazione si è soffermata nel corso della discussione la difesa, rappresentata dall'avvocato Guido Galletti, in aula sostituito dalla collega Anna Baggio. «Non sono stati fatti approfondimenti né per capire - è stato ricordato al giudice - se il profilo effettivamente lo utilizzava l'imputato né per accertare se quelle frasi fossero state scritte proprio da lui».
La vpo Beatrice Toffolon ne ha chiesto la condanna, richiesta che è stata accolta dal giudice Beatrice Toffolon. Nel caso di vilipendio contro le forze armate, si applica una pena pecuniaria.