La soddisfazione
Fernando Tomasello è una colonna della Pro Loco di Massanzago ed è soprattutto vicepresidente dell'Unione nazionale delle Pro Loco Unpli. Conosce benissimo lo scenario e racconta: «Due anni di pandemia avevano stravolto i nostri calendari ed era saltato l'80% degli appuntamenti in programma, poi per fortuna siamo tornati a pieno ritmo. Nell'ultimo biennio moltissimi giovani si sono avvicinati a questo mondo e intanto gli standard di sicurezza e di qualità sono sempre più alti. Ci sono anche riconoscimenti nazionali ad hoc per le "sagre di qualità" basati su tanti criteri come la collaborazione tra enti, l'accessibilità, la promozione del territorio e l'attenzione all'ambiente. Tomasello, responsabile anche del Centro studi nazionale delle Pro Loco, sogna da anni di vedere l'apertura di una Pro Loco anche a Padova città. «In passato c'erano state delle possibilità sia in Ghetto che all'Arcella ma poi non se ne era fatto nulla. In altre città invece è successo: guardo soprattutto a Genova, dove cinque o sei Pro Loco di quartiere hanno formato un consorzio. Sarebbe bello avvenisse anche a Padova».
Sorride Giuseppe Pengo, vicepresidente della Pro Loco di Legnaro e presidente provinciale. «Le Pro Loco continuano ad essere presenti e molto attive - evidenzia - . L'incremento di iscritti ci dà grande fiducia per andare avanti. Siamo una componente fondamentale della vita sociale dei paesi. Quest'anno stiamo organizzando anche molte iniziative per farci conoscere sempre di più promuovendo le nostre attività».