Carnevale, l'appello degli operatori della città: «Non sia una festa solo per i turisti, serve recuperare l'identità»

domenica 2 marzo 2025, 11:01 - Ultimo agg. 14:29
Carnevale, l'appello degli operatori della città: «Non sia una festa solo per i turisti, serve recuperare l'identità»
di Marta Gasparon
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VENEZIA - Il Carnevale? Non è più dei veneziani. E quelle associazioni un tempo coinvolte nell'animazione delle giornate più spensierate dell'anno, oggi si sentono escluse da una programmazione ormai pensata per chi nella città d'acqua non risiede. Sono alcune riflessioni emerse, da chi Venezia la vive, nell'ultimo weekend all'insegna del divertimento.

«È un Carnevale che si è "rovesciato", pensato per altri e non più per noi veneziani. Gli eventi sono ormai confezionati per gli ospiti che arrivano in città: ciò che ha caratterizzato per molti anni la kermesse, rendendo partecipe la comunità locale, osserva il presidente di Municipalità di Venezia, Murano e Burano, Marco Borghi oggettivamente non c'è più. Anche il Carnevale è diventato un evento per un certo tipo di pubblico. Una debolezza per i turisti stessi, che in questo contesto si ritrovano ad essere solo fruitori, senza poter più cogliere la ricchezza che un tempo c'è stata, adesso scomparsa». Sempre meno le maschere, quando invece una volta «quelle artigianali erano la vera bellezza». Per un ritorno alle origini, per Borghi è necessario ricominciare a includere le realtà associative del territorio, in questo periodo dell'anno spesso impegnate a coinvolgere grandi e piccini in feste e occasioni d'incontro, che andrebbero inserite in una programmazione cittadina. «Bisognerebbe pensare ad un coinvolgimento non passivo, ma attivo di queste realtà.

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