VENEZIA - «L’entrata in vigore del Decreto Sicurezza che consente ora il fermo delle borseggiatrici incinta o madri di bambini piccoli, non ha purtroppo rallentato il fenomeno dei furti con destrezza, ma ne ha solo cambiato alcuni tratti, portando all’aumento massiccio di borseggiatori uomini. Temiamo che a fronte della reintroduzione della procedibilità d’ufficio verso questi soggetti, passo indispensabile per contrastare il fenomeno, ci troveremo comunque a fare i conti con nuove tipologie di borseggiatori: i minorenni».
A parlare è l’assessore comunale alla Sicurezza Elisabetta Pesce intervenuta a margine della presentazione di ieri pomeriggio a Piazzale Roma delle nuove proposte di legge lanciate dai sottosegretari Nicola Molteni (Interno) e Andrea Ostellari (Giustizia), della Lega, per la lotta contro la piaga dilagante dei borseggi nelle città italiane. «Per questo stiamo già monitorando con attenzione la situazione e stiamo lavorando al fianco del tribunale dei minori per individuare strumenti adeguati a gestirla. Già oggi i nostri agenti si trovano a fermare minorenni che, terminati i controlli, vengono sistemati nelle comunità protette dalle quali purtroppo escono velocemente non essendoci per loro nessun obbligo di permanenza. Con le modifiche alle leggi, si teme che il loro numero possa aumentare».
LE BANDE
L’assessore Pesce nel raccontare il fenomeno dei borseggiatori, non ha dubbi nel tracciarne un ritratto più simile a quello di una banda organizzata che a ladri occasionali: «A livello nazionale si sta ormai ragionando sul considerare questi delinquenti come anelli di una vera e propria associazione a delinquere. Ormai è evidente che queste persone appartengono a vere e proprie bande che arrivano a Venezia da diverse città della Penisola e agiscono in maniera organizzata, sistematica secondo un piano ben preciso, da veri e propri professionisti. Non c’è nulla di improvvisato nel loro modo di agire».
RIFORMA
In attesa che la riforma della Cartabia diventi legge Venezia, fa sapere ancora la Pesce, si difende come può, aumentando i controlli e mettendo in guardia visitatori e cittadini: «In attesa che arrivi questa svolta essenziale nella legislazione, per risolvere un cortocircuito che impedisce di punire gli autori di questi reati odiosi, vanificando l’operato prezioso delle nostre forze dell’ordine, abbiamo rafforzato i controlli sia con gli agenti che con le guardie giurate, impiegate in particolare sugli imbarcaderi, e abbiamo affisso numerose locandine informative multilingue». L’assessore ricorda poi, rispondendo alla proposta avanzata nei giorni scorsi dal presidente dell’Ascom Roberto Panciera, che aveva chiesto la creazione di una sorta di polizia turistica in azione contro i ladri di portafogli, che dal 1990 in città opera un nucleo speciale antiborseggio formato da agenti della Polizia Locale che operano in borghese, addestrato contro questo tipo di reati. Il nucleo è tornato operativo dal 2022, dopo una pausa legata al calo di turisti durante la Pandemia. «I controlli operati da questi agenti vengono rafforzati nei periodi di maggior afflusso turistico, come quello di Carnevale e nei mesi di luglio e agosto. Lavorano a stretto contatto con i cittadini non distratti dai quali ricevono continue segnalazioni sul campo. Non nascondo che sarebbe un aiuto molto prezioso se al nostro si affiancasse anche un dispositivo simile formato dalle forze dell’ordine nazionali».