BOLZANO - C’è un posto in cima al Nordest dove l’accademia e l’impresa si parlano. In inglese, in italiano e, soprattutto, in tedesco. Nel giorno della polemica che agita la Südtiroler Volkspartei, per l’accusa all’Alto Adige di aver finanziato una mini-serie Rai come “Brennero” che darebbe un’immagine distorta del bilinguismo, i germanofoni apprezzano eccome l’inaugurazione della nuova sede di Ingegneria all’interno del parco scientifico e tecnologico Noi Techpark. «Ciascuno ha la propria lingua, ma la conoscenza passiva è un dovere: ognuno comunica come preferisce e gli altri lo capiscono senza pregiudizi», sorride Arno Kompatscher, presidente della Provincia autonoma che ha investito 57 milioni (altri 6,5 sono arrivati dai fondi delle compensazioni statali) per la costruzione in due anni e mezzo del complesso da 91.790 metri cubi della Libera Università di Bolzano, dove 2.400 persone fra studenti, docenti, ricercatori e startupper si contaminano attorno alla robotica, all’automazione e all’intelligenza artificiale.
Il campus dell’innovazione: dalla vecchia fabbrica di alluminio all’intelligenza artificiale. Accademia e impresa fianco a fianco
venerdì 20 settembre 2024, 03:55

di Angela Pederiva
1 Minuto di Lettura
© RIPRODUZIONE RISERVATA