MONTEBELLO VICENTINO (VICENZA) - Ormai è diventata quasi una prassi. Non fosse che si parla di bombe inesplose con dentro centinaia di chili di esplosivo. Un rischio altissimo, che richiede - ogni volta che viene ritrovato un ordigno bellico - un massiccio intervento per la rimozione in sicurezza. Personale dell'Esercito e artificieri, evacuazione di residenti, chiusura di ferrovia e autostrada. Eppure i ritrovamenti nei cantieri Tav a Montebello sembrano inesauribili. A poche ore dall'ultimo bomba day di domenica 13 aprile, un altro ordigno è stato individuato. Quindi bomba day sarà di nuovo: il terzo solo quest'anno.
Il ritrovamento
La bomba è stata individuata lunedì 14 aprile secondo un copione ormai consunto. Si tratta di un ordigno statunitense risalente alla Seconda guerra mondiale, sganciato da un aereo e finito - come le quattro gemelle scoperte da dicembre scorso a oggi - poco distante dal torrente Guà a Montebello, là dove ora sono in corso i lavori per il passaggio della Tav (la nuova linea ferroviaria Alta Velocità/Alta Capacità). Si parla di ordigni che pesano circa 200 chili, di cui oltre la metà composti da esplosivo, lunghe poco più di un metro.
Il piano di rimozione
Inutile dire che la rimozione in sicurezza richiede un piano imponente. Comunemente è definito bomba day e prevede l'individuazione di una zona rossa entro cui vengono evacuati i residenti, oltre al blocco del traffico sulla vicina autostrada A4 e sulla linea ferroviaria. La data e maggiori dettagli saranno forniti al termine dell'apposita riunione che sarà convocata dalla Prefettura.
Negli ultimi tre anni esatti si tratta della quinta bomba inesplosa che viene recuperata nei cantieri Tav di Montebello, la quarta soltanto negli ultimi quattro mesi. I precedenti bomba day sono stati il 24 aprile 2022, 15 dicembre 2024, 9 marzo 2025, 13 aprile 2025.
La preoccupazione del sindaco
«La situazione inizia ad essere per noi insostenibile - dichiara il sindaco Dino Magnabosco, che ripetutamente ha manifestato le sue preoccupazioni sul tema -. L'ultimo bomba day, dopo quelli del 24 aprile 2022, 15 dicembre 2024 e 9 marzo 2025, lo abbiamo vissuto soltanto domenica scorsa (13 aprile, ndr). Sono orientato a scrivere al Ministero della Difesa affinché siano riviste le procedure di bonifica bellica. Come sindaci lo abbiamo sottolineato anche al prefetto. Non sono un tecnico, ma ritengo che l'analisi puntuale del territorio debba essere sostituita da un'analisi a largo raggio, in modo che possano essere intercettate più bombe in un solo colpo e non come avviene adesso, a singhiozzo, con tutti gli effetti negativi che ne derivano».