BADIA POLESINE (ROVIGO) - «Non ritengo giusto commentare quanto successo, ma il Badia è una realtà impegnata nel sociale e a livello di inclusione». Con queste parole, l'assessore allo Sport del Comune altopolesano Stefano Baldo, interviene sulla vicenda relativa alle presunte offese con un fine di discriminazione razziale che avrebbero portato la squadra padovana del Merlara (sotto 1-0 a pochi minuti dal termine della gara) a lasciare il campo badiese in segno di protesta. «Non ero presente alla partita - commenta l'esponente della giunta comunale, conoscitore della realtà dell'Us calcio -.
L'impegno
Baldo però coglie l'occasione per sottolineare l'impegno della società biancazzurra, anche sul fronte dell'integrazione e nell'affiancare iniziative a sfondo benefico in paese. «Il Badia - prosegue l'assessore - è impegnato nel sociale e a dimostrazione di questo ci sono le numerose iniziative a cui ha preso parte la società, penso ad esempio al contributo per la ricerca contro la fibrosi cistica. Anche in passato abbiamo portato in squadra ragazzi di colore. Dal punto di vista dell'impegno, il Badia è una società di tutto rispetto. Nel settore giovanile - prosegue l'assessore - ci sono diversi ragazzi stranieri ed è una realtà aperta a tutti, pure uno strumento di inclusione grazie alle varie proposte che permettono ai più giovani di essere coinvolti e partecipi».
Il silenzio
Sulla questione, il Badia calcio, intanto, preferisce non intervenire, come conferma il dirigente Damiano Susto, che contattato telefonicamente ribadisce la linea già manifestata nelle ore successive all'accaduto dalla società, ovvero quella di "non rilasciare dichiarazioni", presumibilmente fino alle decisioni del giudice sportivo. Un commento, dopo la vicenda della gara sospesa, lo offre quindi Adino Rossi, anima della pallacanestro cittadina, la cui attività coinvolge molti ragazzi di origine straniera: «Non so cosa possa essere successo nel caso specifico; noi giochiamo in un campo molto più stretto rispetto a quello del calcio, ed il controllo da parte degli arbitri è più facile - è la riflessione dell'avvocato badiese -.Per quanto ci riguarda il nostro è anche un sport ben preparato e aperto culturalmente, pronto ad accogliere giocatori di diversi etnia».