Casa Zero, i truffati non si arrendono: una memoria per tornare nel processo

mercoledì 31 luglio 2024 di Valeria Lipparini
La sede di Casa Zero

TREVISO – I truffati di Casa Zero non si arrendono. Per mano dei loro avvocati, che ne assistono diverse decine, faranno di tutto per tornare nel processo, in qualità di parti civili. L’idea di non gettare la spugna è arrivata dopo che il pubblico ministero Massimo De Bortoli ha avanzato la richiesta di archiviazione delle denunce presentate dai committenti dei lavori di ristrutturazione delle proprie abitazioni, che non sono mai stati ultimati o che in alcuni casi non sono nemmeno mai partiti.

Niente risarcimenti dunque, se non la possibilità di insinuarsi nel passivo delle società del gruppo per riavere il denaro sborsato. Che, a conti fatti, riguarda i 500 euro pagati per far partire la pratica per poter usufruire del bonus edilizio. Il processo ci sarà, ma per ora solo per truffa ai danni dello Stato. Niente costituzione di parte civile per i truffati. E chi si è visto svuotare il cassetto fiscale? Nessun pericolo: i crediti sono stati dichiarati inesistenti per cui l’Agenzia delle entrate (a maggior ragione se si è sporta denuncia, ndr), non avanzerà in futuro alcuna pretesa.

LA PRETESA

Invece gli avvocati dei truffati, tra i quali il legale Maria Bruschi, puntano sulla produzione di una memoria difensiva che sarà presentata all’avvio del processo penale. A studiare la memoria difensiva non soltanto i legali ma anche un team di esperti fiscalisti padovani. Ci contano tutti coloro che hanno presentato querela e che lamentano dei danni subiti dal comportamento della società di Nervesa della Battaglia. I casi sono i più disparati e vanno da chi ha sostituito gli infissi e si è visto rimuovere quelli vecchi senza mai avere installati i nuovi. Oppure chi non ha potuto accedere ad altre richieste di contribuzione straordinaria perchè facenti cumulo con il Superbonus mai, però, utilizzato. O, ancora, chi ha dovuto fare i conti con mancato rifacimento del tetto o dell’impiantistica. In sostanza, questi truffati lamentano un danno diretto e reale che sarebbero potenzialmente in grado di essere fatto valere in sede penale. La materia è complessa. Ecco perchè il team di fiscalisti è al lavoro insieme ai legali che devono studiare 26 faldoni di inchiesta. E la risposta arriverà quanto prima.

L’ALTERNATIVA

In alternativa alle decine di truffati da Casa Zero resta soltanto l’opposizione all’archiviazione che dovrà essere presentata entro settembre.

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