TREVISO – I truffati di Casa Zero non si arrendono. Per mano dei loro avvocati, che ne assistono diverse decine, faranno di tutto per tornare nel processo, in qualità di parti civili. L’idea di non gettare la spugna è arrivata dopo che il pubblico ministero Massimo De Bortoli ha avanzato la richiesta di archiviazione delle denunce presentate dai committenti dei lavori di ristrutturazione delle proprie abitazioni, che non sono mai stati ultimati o che in alcuni casi non sono nemmeno mai partiti.
LA PRETESA
Invece gli avvocati dei truffati, tra i quali il legale Maria Bruschi, puntano sulla produzione di una memoria difensiva che sarà presentata all’avvio del processo penale. A studiare la memoria difensiva non soltanto i legali ma anche un team di esperti fiscalisti padovani. Ci contano tutti coloro che hanno presentato querela e che lamentano dei danni subiti dal comportamento della società di Nervesa della Battaglia. I casi sono i più disparati e vanno da chi ha sostituito gli infissi e si è visto rimuovere quelli vecchi senza mai avere installati i nuovi. Oppure chi non ha potuto accedere ad altre richieste di contribuzione straordinaria perchè facenti cumulo con il Superbonus mai, però, utilizzato. O, ancora, chi ha dovuto fare i conti con mancato rifacimento del tetto o dell’impiantistica. In sostanza, questi truffati lamentano un danno diretto e reale che sarebbero potenzialmente in grado di essere fatto valere in sede penale. La materia è complessa. Ecco perchè il team di fiscalisti è al lavoro insieme ai legali che devono studiare 26 faldoni di inchiesta. E la risposta arriverà quanto prima.
L’ALTERNATIVA
In alternativa alle decine di truffati da Casa Zero resta soltanto l’opposizione all’archiviazione che dovrà essere presentata entro settembre.