Maiorca, influencer per promuovere gli angoli più selvaggi: l'overtourism riduce a discarica Calò des Moro e scoppia la protesta

Accade in Spagna: spiagge che diventano discariche, lunghe file per accedere e paesaggi rovinati dopo i video virali su TikTok

domenica 3 agosto 2025 di Franca Fiore
Maiorca, influencer per promuovere gli angoli più selvaggi: l'overtourism riduce a discarica Calò des Moro e scoppia la protesta

La Spagna è da sempre una delle mete più gettonate per i turisti di tutto il mondo, specialmente nella stagione estiva.

Negli ultimi anni, però, il fenomeno è diventato ingestibile.

La situazione a Maiorca

Calò des Moro è una piccola caletta vergine situata nella parte sud-est di Maiorca, la più grande isola delle Baleari con capitale Palma, nota per le spiagge assolate e per i vivaci locali notturni. È presa costantemente d'assalto dai turisti, tanto che lo scorso anno ben 15 milioni di persone si sono riversate sulle sue rive, destando preoccupazione nelle autorità e malcontento negli abitanti.

Il ruolo degli influencer

Numerosi movimenti di protesta hanno agitato il paese, perciò i responsabili delle attività turistiche hanno avuto quella che sembrava essere una brillante idea: provare a dirottare i villeggianti verso luoghi più incontaminati e selvaggi, meno conosciuti di Maiorca ma ugualmente se non anche più affascinanti. Così, le stesse autorità hanno chiesto aiuto ad un certo numero di influencer, proponendo loro di soggiornare a Calò des Moro, affinché potessero condividere le acque cristalline e la natura rigogliosa sui loro provili social, prevalentemente su TikTok.

Il risultato dell'esperimento

Forse nessuno si aspettava un simile risultato, ma TikTok ha superato nettamente qualsiasi altro tipo di promozione del territorio. Sono stati pubblicati 1.300 video, raggiungendo oltre 10 milioni di visualizzazioni, e anche Instagram non è da meno, con circa 30 hashtag dedicati al piccolo paradiso di Calò des Moro, un tempo rifugio segreto e ora meta famosissima in tutto il mondo. Infatti, in poco tempo, la caletta è stata invasa da oltre 4.000 visitatori e 1.200 vetture contemporaneamente, e a nulla sono valse le preghiere opposte, cioè di rimuovere dai profili social foto e video del posto.

Sabbia e spazzatura

Ad oggi, l'impatto impressionante di questo esponenziale aumento di traffico, fa sì che ogni tre mesi scompaiano dalla baia ben sei tonnellate di sabbia, di cui 70 kg al giorno tra asciugamani e calzature. E non è tutto. La caletta si raggiunge scendendo una ripida scalinata di 120 gradini, che ad oggi è diventata una vera e propria discarica. I simpatici turisti, infatti, la utilizzano per gettare via la loro immondizia, tanto che ormai le rocce sono ingombre e massacrate dal loro passaggio.

Gli spagnoli

Fortissime sono le proteste degli spagnoli, che hanno ripreso a scendere in piazza con ancor più veemenza, al grido di «turisti tornate a casa». A Palma, il capoluogo di Maiorca, si sono registrati picchi di 50.000 manifestanti. Sul lungomare di Barcellona, circa 2.800 persone hanno marciato per chiedere un nuovo modello economico che riduca l'overtourism e preservi la salute del posto e di chi ci abita. Sono stati avvistati cartelli con la scritta «Barcellona non è invendita» e pistole ad acqua per spruzzare i turisti seduti a mangiare nei ristoranti. Sembra che anche il paradiso sia ormai molto, molto affollato.

Ultimo aggiornamento: 19:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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