TREVISO - «La città è morta durante le domeniche estive, meglio tenere chiuso». In centro nei fine settimana, molti gestori di trattorie ed osterie tengono le serrande abbassate: «Pochi clienti, non ne vale la pena - spiegano dalla Locanda Ponte Dante -, vanno tutti al mare, giustamente, e la città si svuota». E anche a ferragosto il piano è quello di non aprire, nonostante gli appelli degli scorsi anni del Comune a non lasciare, visti i turisti, quelli che ci sono almeno, senza servizi.
Chi chiude
La locanda sul Cagnan, in uno dei punti più suggestivi della città, da almeno cinque anni opta per la chiusura domenicale, oltre che il 15 agosto. «La domenica è un deserto qui - ribadisce Giuseppe Festa -. La gente preferisce andare al mare o sul Montello, ma è comprensibile vista la stagione. In questi mesi, il centro passa in secondo piano». Sulla stessa linea anche Valentina Fedrigo di Hosteria Moderna. «Questo è il secondo anno che decidiamo di tenere chiuso la domenica - afferma -. La zona in cui ci troviamo (via Guido Bergamo, accanto al Quartiere Latino, ndr) è particolarmente spopolata le domeniche estive, anche perché il turista si sposta più verso il centro, nonostante si tratti di poche centinaia di metri. A differenza dell’autunno o l’inverno, quando il problema non si pone perché la gente non manca». La riapertura dell’ultimo giorno del fine settimana arriva a settembre. «D’estate vediamo che ha più senso tenere aperto il lunedì - continua -. Chiudere la domenica è quasi un guadagno».
Lo stesso anche a Ferragosto. «Non ha senso tenere aperto, la città non si presta alla giornata». Su questo, è d’accordo anche Giovanni Caldaralo, titolare del centralissimo Dal Prefetto. «La mia clientela va in vacanza dalla settimana prima - dice -. Teniamo chiuso a metà mese. Ma solo in quell’occasione, di domenica invece siamo aperti. Le persone in piazza dei Signori non mancano». Tutto il contrario dell’osteria La Colonnetta. «Da giugno ad agosto la gente va in vacanza nel fine settimana - spiega il proprietario Paolo Lai, che in centro ha anche altri locali -. Per La Colonnetta abbiamo deciso di non lavorare la domenica anche per dare un po’ di respiro ai dipendenti, per fare in modo che anche loro si godano di più il tempo in famiglia. Ferragosto è un’altra storia: negli ultimi anni, ha fatto bel tempo e si è vissuto bene anche in città. Ovviamente dipende tanto dalle attività, ad esempio se hanno il plateatico. Ma anche dal meteo. Insomma, ci sono una serie di fattori da considerare». Ma tra i ristoratori c’è anche chi ha trovato una via di mezzo. «Da un anno a questa parte, abbiamo deciso di tenere aperto la domenica solo a pranzo - dice Derik Carnielli, responsabile all’Osteria Ostile -. I turisti non ci sono o frequentano le zone più affollate. La domenica Treviso è morta perché alle 19.30 è già tutto chiuso, un deserto. Il 15 agosto è diverso, ci sono più turisti».
Controcorrente
Gli stessi che affollerebbero i locali tutti i giorni, soprattutto nel fine settimana, e che mettono d’accordo un po’ tutti. «Era peggio una volta quando non c’erano - dice Renato Zanco dei Due Mori -. Fino a qualche anno fa mancava più gente in città. Il calo lo noto tra maggio e giugno, complice il tempo soprattutto. Ma da luglio e agosto il giro non manca, anzi». La sua trattoria non è l’unica aperta nei mesi estivi. C’è anche chi ha appena aperto e vede l’estate come un’opportunità per farsi conoscere e concorda sul fatto che maggio sia il mese più svantaggioso prima dell’arrivo del caldo. «Quest’anno non faremo vacanze d’estate - dice Matteo Benvenuti, dipendente della nuova Osteria Trentin -. Ci sono tanti turisti, con loro infatti si lavora tutti i giorni». A differenza dei residenti che a settimane alterne lasciano la città. «Ma dopotutto è anche questo il bello della stagione», concludono dalla Locanda Ponte Dante. E c’è anche chi chiude per ferie perché il personale ad agosto deve pur smaltirle e non si trovano sostituti. È il caso della pizzeria-ristorante “Da Fausta” che ha chiuso ieri e riaprirà il 20 agosto: una chiusura insolitamente lunga per un locale presidio del centro storico: «Purtroppo trovare personale è difficile e dobbiamo adeguarci. Quindi chiudiamo per 20 giorni», dicono i titolari. Altro segno dei tempi».