«La creazione in Roma di un centro scientifico».
Il centro che verrà
A presiedere il comitato scientifico, il premio Nobel Giorgio Parisi, che alla presentazione del progetto, ha rimarcato che «Roma di fatto è una città della scienza e forse è la città della scienza più importante d'Italia. Questo museo servirà a far capire il metodo scientifico». Destinata a trovare casa negli spazi delle ex Caserme di via Guido Reni, la nuova realtà dovrebbe vedere, da programma, l'avvio del cantiere il prossimo anno, con un investimento di 75 milioni di euro, e l'inaugurazione nel 2027. Il progetto Science Forest di Adat Studio - selezionato dalla giuria presieduta dall'archistar Daniel Libeskind tra oltre 70 candidature in concorso - avrà il cuore in un parco che diventerà dunque espressione concreta dell'idea di creare un polo, in dialogo con Maxxi e Auditorium Parco della Musica. L’area verde sarà aperta a tutti, come foyer, caffetteria, ristorante e libreria, in modo da attrarre anche un pubblico di non esperti e magari non – ancora – appassionati. Poi ci sarà una galleria a fare da raccordo con gli spazi espositivi veri e propri. “Capsule” di varie forme e dimensioni, collegate da ponti vetrati, porranno in dialogo ambiente esterno e interno, a ribadire la necessità di riflettere sul pianeta, tra tutela e progresso.
La scienza si metterà in gioco anche al Grande Maxxi, progetto incentrato su sostenibilità e innovazione, con l'apertura di un laboratorio per il restauro del contemporaneo e di aule per la formazione specialistica, nonché un'area verde per contribuire a mitigare il microclima e, con eventi ad hoc, a sviluppare una nuova coscienza ambientale. È una nuova idea museale che al rigore scientifico aggiunge la visione umanistica quella di cui si fa esempio il Museo delle Civiltà, all’Eur. Qui, entro l’anno sarà ultimata la musealizzazione delle collezioni Ispra, avviata nel 2022: oltre 150mila gli elementi, tra fossili animali e vegetali, rilievi geologici e altro. E nel 2025 sarà inaugurato il Laboratorio Neanderthal. «Le collezioni Ispra sono l’eredità del Museo Geologico, istituito nel 1875, anno in cui fu inaugurato anche il Real Museo Preistorico Etnografico, nostro nucleo fondativo - spiega Andrea Viliani, direttore del Museo delle Civiltà - le collezioni sono affini e, intrecciandosi, consentono di raccontare l’evoluzione interspecie, estinzione inclusa, collegandosi alle urgenze contemporanee e andando dalla preistoria all’AI». Il piano di riallestimento dei reperti Ispra prevede la possibilità di accedere ai depositi. «Entro il 2025 effettueremo inoltre la musealizzazione integrale dei reperti della Grotta Guattari al Circeo, il sito più importante in materia di Neanderthal. Si tratta di materiale ancora oggetto di studio per gli scienziati, recentemente si è scoperto che abbiamo parte del Dna Neanderthal - afferma Viliani - nella nostra struttura ci sono vari laboratori scientifici e non mancano protocolli con atenei. Le scienze dure si legano a quelle umane. L’intento è creare un museo multilivello tra ricerca e didattica».
Occhi puntati sullo Spazio. «Il Planetario di Roma, che ha appena compiuto vent’anni dalla riapertura presso il Museo della Civiltà Romana, dopo importanti interventi di riqualificazione, nel 2022 è stato dotato con una tecnologia all'avanguardia. Una proiezione digitale di altissima definizione – racconta l’astronomo del Planetario Gianluca Masi - consente un’esperienza totalmente immersiva, si può atterrare su Marte o sulla Luna, vedere il cielo da lì e molto altro. Il cuore del sistema è il software “Sky Explorer” che ricrea, con precisione scientifica, sulla cupola l’universo». La scienza ha anche altri indirizzi in città. Così, il Museo Civico di Zoologia, a Villa Borghese, con una collezione di circa 5 milioni di elementi, dalle conchiglie di molluschi di pochi millimetri a una balenottera di 16 metri, da studiare con strumenti multisensoriali e multimediali. Senza dimenticare i musei di Medicina, Chimica, Fisica della Sapienza. E il Must che, nello stesso ateneo, è nato dalla fusione dei musei di Geologia, Mineralogia e Paleontologia.
L'esplorazione si fa immersiva
L'area della ricerca Cnr di Roma Montelibretti ospita il Museo della Strumentazione e Informazione Cristallografica, tra diffrattometri automatici per polveri e per cristallo, goniometri di Weissenberg, microscopi, spettrometri e altro. Sono tre gli spazi dedicati a Leonardo da Vinci: a piazza del Popolo il Museo Leonardo da Vinci con i modelli dei suoi progetti, in via della Conciliazione Leonardo da Vinci Experience, con le riproduzioni 1:1 di macchine e dipinti, in piazza della Cancelleria la Mostra di Leonardo, che vanta anche nove ologrammi animati.
I percorsi immersivi consentono di “sperimentare” più aspetti scientifici. Il museo della Luce, in via d'Aracoeli, illustra vari effetti ottici, spaziando tra invenzioni scientifiche e artistiche. I più giovani a Technotown a Villa Torlonia possono imparare a costruire una camera oscura e ad effettuare le diverse tecniche di stampa fotografica. Non hanno età gli appuntamenti alla Casa del Podcast, che delle narrazioni, anche scientifiche, fa scuola. Nel futuro dei musei, il domani della scienza.