Turismo, arrivi e presenze in calo in Polesine. Campion: «Necessità di cambiare strategia»

lunedì 14 luglio 2025, 12:09
Turismo, arrivi e presenze in calo. Campion: «Necessità di cambiare strategia»
di Luca Gigli
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ROVIGO - In Italia il Veneto ha numeri da record per il turismo, con oltre 11 milioni di arrivi e 45 milioni di presenze l'estate 2024. Il Polesine, in questo quadro, resta il fanalino di coda, non riuscendo a giocarsi appieno le proprie carte. Perché Venezia e le Dolomiti sono impossibili da battere, per esempio, ma il Delta e le spiagge, aggiungendoci i fiumi e le ville, potrebbero essere più sfruttati.

I dati dell'estate scorsa non sono buoni, infatti. Segnano per il Polesine una contrazione del 17,5% negli arrivi e del 18,4% nelle presenze rispetto allo stesso periodo del 2023. In valori assoluti, si scende da 206.383 a 170.220 arrivi e da 1.321.272 a 1.077.792 presenze. Una frenata vistosa che mette la provincia, appunto, in conda al Veneto. I primi quattro mesi di quest'anno, poi, non sono felici. Seppure si tratti di un periodo nel quale il patrimonio che la provincia può mettere in campo è meno attrattivo. L'Istat evidenzia che il Polesine registra 42.908 arrivi e 96.465 presenze, con un calo contenuto rispetto allo stesso periodo del 2024 (meno 0,35% e meno 0,05% rispettivamente). Cifre che non psono aragonabili a Padova (600.376 arrivi), Treviso (261.616) o Belluno (290.856), ma che restando stabili o in leggera flessione, non mostrano incrementi che sarebbero gli obiettivi da inseguire.

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