SAN VITO DI CADORE (BELLUNO) - Uno scroscio violento, secchiate d’acqua nella notte, contro le pareti rocciose della Croda Marcora, e un’altra colata rapida di detriti si rovescia a valle, dalle pendici sino al torrente Boite. Nella sua corsa forsennata questo fiume roccioso raggiunge per la prima volta la statale 51 di Alemagna, fra San Vito di Cadore e Cortina d’Ampezzo, poco a valle della località Dogana Vecchia, dove un tempo c’era il confine fra Austria e Italia, e la ricopre di ghiaia, sassi, tronchi d’albero divelti. Accade lo stesso con la sottostante pista ciclabile, la Lunga via delle Dolomiti, resa inservibile, non si passa neppure a piedi. La Regina delle Dolomiti viene isolata. Non ci sono conseguenze per le persone: in quel momento nessuno transita lungo l’importante arteria di collegamento, locale e internazionale. Su quei ghiaioni, che digradano fra i pini, non ci sono costruzioni o infrastrutture, abitazioni o vasche dell’acqua. C’è soltanto ghiaia, tanta, accumuli millenari.
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