L'impegno
Una famiglia in costante movimento, dal 22 novembre scorso e fino a quest'estate, senza sabati e domeniche, ferie o pause. «Le pecore non sentono la stanchezza - continua Alice - né il bello e cattivo tempo. Ma in estate invece nei pascoli in montagna, viste le pendenze e l'alta quota, spesso sono a casa con Martin e seguiamo Fabio e il bestiame soltanto dove e quando è possibile». Camminare, accudire il bestiame, dirigerlo e saper addestrare i cani per facilitare tutto questo, ma anche conoscere le piante dei prati e pascoli, le caratteristiche della razza del proprio bestiame e curarne la riproduzione, fino al saper affrontare le condizioni meteorologiche che si incontrano di giorno in giorno: quello del pastore transumante non è un mestiere facile quanto potrebbe sembrare. «Mi piacerebbe avere un contachilometri o un contapassi - conclude Alice - il nostro è un lavoro bellissimo e conosciamo tanta gente. In montagna nel periodo estivo, dove siamo stanziali, paghiamo l'affitto dei pascoli ai Comuni mentre nella transumanza invernale facciamo richiesta alle Asl per il passaggio del bestiame. Pascoliamo quasi sempre in terreni privati, e lo facciamo in zone dove i campi verranno arati e ri-coltivati. In pianura c'è chi ci aspetta da un anno all'altro e ci accoglie con gioia, mentre nel periodo estivo, qui in Valle del Biois, ormai ci conoscono in tantissimi».