LE RISPOSTE
Circola una battuta nella Conca: siccome Ferragosto si avvicina, magari verrà impressa un’accelerazione all’individuazione di una soluzione, visto l’arrivo dei vip della politica... Gianluca Lorenzi, sindaco di Cortina d’Ampezzo, ha disposto che i canali social del Comune diano informazioni in tempo reale sulla percorribilità della Statale 51: «Non viviamo bene questa situazione. Al di là del disagio per i turisti, il problema sta colpendo la nostra economia. I lavoratori pendolari della zona vivono con angoscia l’incertezza: non sanno a che ora partire alla mattina, né se possono rincasare per il pranzo, è uno stato che pesa tanto sulle famiglie. Ho sentito vari ministri e c’è massima attenzione. Purtroppo bisogna reperire fondi importanti perché è l’intera provincia di Belluno ad essere sotto scacco su diversi fronti». Ad esempio sempre ieri, a causa di uno smottamento, Veneto Strade ha chiuso al traffico la Provinciale 1 bis Madonna del Piave, in prossimità della frazione di Scalon a Setteville.
Ai tavoli istituzionali Anas ha prospettato tre ordini di interventi attorno a Croda Marcora. Nel breve termine: l’installazione dei pluviometri per le precipitazioni, dell’interferometro per i crolli e, prossimamente, del sistema laser in grado di leggere il movimento della frana al buio per consentire l’apertura notturna. Nel medio termine: opere di ingegneria naturale, cioè l’utilizzo del materiale sceso per costruire i terrapieni. Nel lungo termine: una soluzione definitiva, come ad esempio una galleria paramassi, su cui è in corso l’interlocuzione con il ministero delle Infrastrutture, dov’è allo studio il progetto. Ma il ministro Matteo Salvini, pur informato quotidianamente delle chiusure, non si è più pronunciato dopo le dichiarazioni della settimana scorsa a Venezia. Dice l’assessore cortinese Giorgio Da Rin: «Gli ospiti faranno ahimè dei giri diversi per arrivare in vacanza. Ma per noi la priorità è garantire la mobilità dei residenti e pendolari. Sulla calmierazione dei prezzi delle navette siamo stati bloccati dall’assenza di uno strumento normativo. Ora stiamo studiando un servizio alternativo, provando a intercettare qualunque tipologia di istituzione ci possa dare una mano». Gli albergatori l’hanno già in mente: «Una viabilità alternativa emergenziale attraverso l’ausilio del nostro esercito».