MONTEBELLUNA Dagli sputi alle prese in giro, dai tuffi agli schizzi, importunando gli altri bagnanti. Poi, alla richiesta del documento, un candido «non ce l'ho». Il tutto è successo, soprattutto dall'inizio di questa stagione estiva, nelle piscine scoperte degli impianti natatori di Montebelluna e Valdobbiadene, dove i baby bulli e i maranza sembrano aver trovato un'alternativa più "fresca" rispetto alle acrobazie in bici in mezzo alle strade del centro.
Ma la Montenuoto non ci sta e promuove, nei due impianti, un giro di vite in nome della sicurezza e della tutela di chi in piscina va per vivere qualche ora in relax. Agli impianti, insomma, da qualche giorno si entra solo con le carte in regola: documento cartaceo e, per gli under 14, presenza di un adulto accompagnatore. Tutto è cominciato quando sono state aperte le due piscine scoperte e ragazzini anche giovanissimi, dagli 11-12 anni in poi, hanno cominciato a prenderle d'assalto con atteggiamenti a dir poco turbolenti.