TREVISO - Premi per i giovani con dipendenza che riescono a non fumare marijuana. Fino a un valore di 250 euro. E poi anche una lotteria con primo premio che può andare da un monopattino a una bici. È questa, in sintesi, la struttura del nuovo progetto sperimentale sviluppato da dipartimento per le dipendenze dell’Usl della Marca per giovani tra 18 e 25 anni con diagnosi di disturbo da uso di cannabis. «Il primo di questo genere in Italia», specificano.
Come funziona
Lo spiegano Eva D’Incecco e Carlo Cenedese, rispettivamente direttrice del dipartimento per le dipendenze e psicologo del servizio di Conegliano. «C’è un reclutamento tra i giovani che accedono al servizio - specificano - da una parte loro si impegnano a sottoporsi ai controlli delle urine una volta a settimana, per tre mesi, e dall’altra se i risultati sono negativi ricevono dei buoni che possono usare per comperare delle cose».
I primi interventi
C’è già stato un primo assaggio. Fino ad ora sono stati reclutati 40 giovani. L’obiettivo è arrivare a 60. Ma emergono già le prime indicazioni. «L’andamento sta confermando quanto indicato negli studi internazionali - rivela Cenedese - le persone che vengono inserite in questo progetto riescono mediamente ad astenersi dall’uso di cannabis più velocemente e più a lungo nel tempo rispetto a chi viene sottoposto ai trattamenti tradizionali». Ora si continuerà, come previsto nel nuovo piano triennale per le dipendenze, valido fino al 2026. «La sperimentazione sarà poi oggetto di una rigorosa valutazione dell’efficacia - evidenziano dall’Usl - e i risultati saranno pubblicati su riviste scientifiche nazionali e internazionali».
Il quadro generale
L’anno scorso il servizio per le dipendenze dell’azienda sanitaria ha seguito oltre 3.500 utenti: 2.048 per uso di sostanze (soprattutto tra i 25 e i 39 anni nel distretto di Treviso e tra i 40 e i 54 anni in quelli di Asolo e Pieve di Soligo), 1.254 per problemi di alcol, 248 per gioco d’azzardo patologico e 194 per tabagismo. Più 117 persone detenute nel carcere di Treviso. Senza dimenticare il supporto e le consulenze garantite a oltre 300 familiari. Numeri sostanzialmente in linea con quelli rilevati dopo l’emergenza Covid. Ma questo non significa che la situazione sia statica. Anzi, c’è una specifica preoccupazione per la diffusione delle droghe sintetiche: «Oltre alle persone che consumano sostanze psicoattive legali, fumo, alcol, farmaci, e sostanze illegali tradizionali, cannabis, cocaina, oppiacei, si sono presentate al Serd persone che consumano nuove sostanze psicoattive. Il numero è ancora limitato, ma c’è tutta una serie di difficoltà nella presa in carico, sia nella diagnostica che nel monitoraggio clinico tossicologico».
Negli ultimi anni il quadro delle persone con dipendenze è diventato sempre più complesso. «Intercettiamo un numero sempre maggiore di giovani adolescenti con disturbo da uso di sostanze e di utenti con età superiore a 50 anni con disturbo da uso di alcol - è il quadro generale - c’è un contatto precoce con le sostanze, soprattutto cannabinoidi e nuove sostanze psicoattive, quadri clinici complessi anche dal punto di vista comportamentale, un’elevata prevalenza di poliabuso, un aumento di comorbilità fisica e psichica, anche in utenti giovani, e un aumento dei bisogni di tipo assistenzialistico con necessità di programmi di protezione e di programmi differenziati per intensità di cura».