CAERANO SAN MARCO (TREVISO) – La scena della Natività devastata, Gesù Bambino scaraventato a metri di distanza rispetto alla capanna dove era posizionato. Questa la scena che Giuseppe Spagnol, presidente della Pro loco di Caerano, si è ritrovato davanti ieri mattina, quando è andato nella piazza del paese e, sul sagrato della chiesa dove è posizionato il tradizionale presepe, lo ha trovato semi distrutto.
I SOSPETTI
«E' chiaro che viene in mente una connessione di questo tipo -ribadisce Altin- chi era abituato prima a sporcare nella piazza del Monumento potrebbe aver danneggiato il presepe, ma è anche vero che a commettere il gesto potrebbe essere stato chiunque. Da quando è in vigore l'ordinanza la situazione è un po' migliorata, non nascondo però che il giorno dell'Epifania c'era di nuovo tanta immondizia che è stato necessario rimuovere. I ragazzi vanno lo stesso in quell'area anche se di sporcizia se ne vede meno». Tornando al presepe violato, il sindaco conclude: «Propendo maggiormente per una ragazzata, ma a lasciare perplessi e arrabbiati è che se la siano presa con la Sacra Famiglia. Siamo davanti alla chiesa, nel percorso dei presepi, in passato avevano buttato per aria altre statuine ma mai quelle della Natività, è vergognoso. C'è una scarsa cultura in relazione al rispetto dei simboli sacri e del lavoro degli altri».
Il presidente Pro loco Giuseppe Spagnol è assai amareggiato per l'accaduto: «In quale società viviamo? -si domanda- Si sono persi completamente i valori, siamo nel baratro se ci tocca assistere a scene così. Più che materiali, i danni sono morali. Perché prendersela con la scena della Natività?». Un gesto particolarmente violento e oltraggioso con le statuine prese a calci: «Le statue sono state buttate per terra e quella di Gesù Bambino è volata addirittura a circa 6 metri di distanza dalla sua collocazione naturale. Ho chiesto ad alcuni ragazzi di provvedere alla sistemazione e adesso tutto è tornato come prima, il presepe rimarrà allestito fino a lunedì».
LE INDAGINI
Per quanto riguarda i possibili responsabili del gesto, Spagnol non esclude nulla: «Potrebbero essere stati dei giovani -dichiara- così come gente ubriaca. Certo, se qualcuno ha devastato il presepe per un gesto di rabbia sarebbe ancora più grave, ma anche la ragazzata non è da sottovalutare affatto, perché significa che non esiste più nemmeno la minima educazione, che non c'è rispetto per chi lavora e allestisce ogni anno il presepe in favore della comunità». Una sorpresa amara che lascia forti interrogativi e che pone sempre più l’accento sull’importanza dell’educazione dei più giovani. «E' stato mortificante vedere tutto ciò, adesso più che mai occorre chiedersi dove andremo a finire se ad essere calpestati sono persino simboli così importanti appartenenti alla tradizione».