«Fai fare la pipì al tuo cane a casa tua», negozi in rivolta: in città compaiono una decina di cartelli

Una vera e propria piaga che anche la polizia locale fatica ad arginare: nel 2024 è stata staccata una sola sanzione ai padroni che non puliscono

giovedì 7 novembre 2024 di Laura Paladin
I cartelli comparsi in via Barberia

TREVISO - «Sii educato. Pulisci la pipì del tuo cane». «Fai fare la pipì al tuo cane a casa tua». Moniti più che richieste, quelle riportate in una decina di cartelli affissi lungo via Barberia, che si rivolgono direttamente ai proprietari dei cani che non puliscono le deiezioni dei loro animali, talvolta anche in bella vista di fronte alle porte d’entrata dei locali in zona. Una vera e propria piaga che anche la polizia locale fatica ad arginare: nel 2024 è stata staccata una sola sanzione ai padroni che non puliscono. «Purtroppo - dice il comandante Andrea Gallo - per sanzionare dobbiamo cogliere la gente sul fatto e non è facile». Quindi alcuni commercianti della centralissima via hanno deciso di riunirsi elaborare i cartelli e scegliere dove metterli. C’è chi lo ha appeso appena all’esterno del proprio esercizio, chi invece ha preferito collocarlo in basso, nei vasi delle piante o nei punti nascosti dove spesso i cani si fermano per alcuni minuti, e in generale in tutti gli angoli esterni che i negozianti cercano di tenere puliti ma, al contrario, restano anneriti dal continuo passaggio degli animali che scelgono spesso lo stesso punto dove lasciare i propri bisogni non raccolti dai padroni. In ogni caso, che sia in alto o in basso, il cartello è ben visibile ai passanti che quotidianamente attraversano via Barberia, una tra le più affollate del centro storico, in particolare durante il weekend.

 

LE LAMENTELE

Tra i locali presenti che sostengono l’iniziativa, la storica Osteria dalla Gigia che conferma «L’importanza di appendere questi cartelli per chiedere ai proprietari dei cani di fare attenzione», su questa situazione che da quest’estate in particolare non accenna ad arrestarsi. Anzi, in uno degli avvisi appesi all’inizio della via, qualcuno ha lasciato un commento sarcastico: «E cosa porto fuori il cane a fare?». Eppure, l’invito si limita ad evidenziare l’attenzione a pulire solo laddove il proprio animale ha sporcato, non a vietarne il passaggio: infatti, è previsto che non solo le feci dei cani vadano raccolte con l’apposito sacchetto, ma anche l’urina andrebbe rimossa dalle superfici con una semplice bottiglia d’acqua, in modo da non lasciare cattivi odori per strada. «Tutti, appena vedono la pattuglia passare, raccolgono subito - riprende Gallo - per questo useremo anche le telecamere per verificare orari e comportamenti irregolari». La pulizia delle deiezioni canine è un problema generalmente sentito e le multe ai proprietari che non le raccolgono possono arrivare anche a 400 euro. «Continueremo i servizi senza uniforme anche per fare solo prevenzione invitando a pulire», aggiunge. Da quando sono stati affissi i cartelli, però, la situazione sembra leggermente migliorata, perché più di qualche persona con animali al seguito si è fermata a ripulire i loro bisogni. Ma chi lavora nella via continua a mantenere alta l’attenzione per fare in modo che questa situazione non sia un biglietto da visita sfavorevole, soprattutto nei confronti della propria clientela: di tanto in tanto qualcuno si affaccia dalle vetrine per controllare che sia tutto pulito e presentabile per chi vuole entrare, anche solo per dare un’occhiata.

Ultimo aggiornamento: 18:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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