SUSEGANA - La preghiera dei bambini dell’asilo parrocchiale nella moschea del centro islamico Emanet finisce sotto la lente del ministero dell’Istruzione. Gli uffici guidati dal ministro Giuseppe Valditara hanno incaricato l’ufficio scolastico del Veneto di fare tutte le verifiche del caso. «Abbiamo avviato gli opportuni approfondimenti - confermano da Venezia - tesi a verificare se siano state rispettate, tra l'altro, le norme sulla parità scolastica». Si guarda in particolare al progetto educativo, che ogni scuola deve condividere con le famiglie. «Insegnanti e coordinatore scolastico devono attenersi a questo - si aggiunge - come richiesto dalla legge sulla parità scolastica, per ogni tipo di attività progettuale».
BUFERA POLITICA
Le foto degli alunni dell’asilo parrocchiale Santa Maria delle Vittorie di Ponte della Priula inginocchiati nella moschea hanno scatenato una tempesta. «Alla faccia della reciprocità», punge il vicepremier Matteo Salvini. «Vogliono togliere i crocifissi e l’ora di religione per indottrinarci all’Islam? - incalza Anna Maria Cisint, europarlamentare del Carroccio, ex sindaco di Monfalcone - il sospetto è più che lecito dopo l’ennesima scena di sottomissione ideologica. Qui non si parla di educazione, ma di fondamentalismo bello e buono, con un imam che non ha perso l’occasione di “catechizzare” i giovani alunni. E il peggio è l’atteggiamento del corpo docente, che ha permesso tutto ciò: chissà se hanno avuto il coraggio di chiedergli perché le donne debbano portare il velo integrale o sposarsi in tenera età». Cisint chiede anche «un controllo immediato sulla moschea». Non solo. «È solo l'ultimo esempio di una preoccupante deriva: l'islamizzazione strisciante della scuola italiana», rincara la dose l’eurodeputata leghista Silvia Sardone.
LA VISITA
L’asilo aveva raccontato la visita del 30 aprile con entusiasmo: «Esperienza emozionante - si legge nei social - ci siamo tolti le scarpe, le maestre hanno indossato un velo. L’imam ci ha spiegato che la religione musulmana si fonda su 5 pilastri e ci ha detto che loro pregano 5 volte al giorno (ci abbiamo anche provato)». E proprio l’imam Avnija Nurceski poi ha specificato che tutte le famiglie dei bimbi avevano autorizzato l’uscita.
MUSULMANI ED EBREI
L’Ucoii, l’unione della comunità islamiche d’Italia, è netta. «È preoccupante che una visita didattica in moschea, organizzata con intelligenza pedagogica, venga trasformata in oggetto di polemica politica - dice il presidente Yassine Lafram - i bambini non sono stati costretti a nulla.