VENETO/FRIULI VENEZIA GIULIA - Ci sono anche Venezia, Padova, Rovigo, Treviso, Verona e Udine tra le 31 province italiane in cui il Centro Nazionale Sangue ha imposto limitazioni alla donazione di sangue per contrastare il proliferare del virus West Nile (o Febbre del Nilo) che viene trasmesso dalle zanzare e, in una limitata percentuale dei casi di contagio, può comportare sintomi neurologici anche molto gravi. Dunque si parla di cinque su sette province del Veneto e una del Friuli Venezia Giulia.
Gli aggiornamenti
La disposizione del Centro Nazionale Sangue, emessa martedì 29 luglio, prevede controlli maggiorati per i donatori di sangue. Andranno effettuati test Nat, una particolare analisi che nel sangue consente di scovare tracce genetiche di vari virus anche nelle fasi iniziali dell'infezione. In alternativa andrà praticata la sospensione temporanea per 28 giorni dei donatori di sangue e di emocomponenti che abbiano soggiornato - anche solo per una notte - nella stagione 2025 nei luoghi indicati dall'ordinanza. Ecco l'elenco delle province interessate dalle limitazioni: Bologna, Caserta, Cremona, Ferrara, Forlì-Cesena, Frosinone, l'Aquila, Latina, Lecce, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Modena, Napoli, Novara, Oristano, Padova, Parma, Pavia, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Roma, Rovigo, Torino, Treviso, Udine, Varese, Venezia, Verona. Per quanto riguarda i Paesi dell'Unione Europea, il provvedimento è attivo in Grecia (unità periferiche dell'Attica Occidentale e del Pireo) e Romania (distretto di Sălaj). Per Stati Uniti e Canada la misura è in vigore tutto l'anno. La Regione Veneto comunica che già dal 25 giugno è stato attivato il protocollo per i test Nat sulle donazioni di sangue, che resterà in vigore per tutta l'estate.
La situazione in Veneto: il comunicato della Regione
La Regione Veneto ha diramato un aggiornamento sulla West Nile, sottolineando che in tutto il territorio è stato attivato lo screening con il test Nat circa le donazioni di sangue e che al momento i protocolli adottati stanno consentendo di contenere i contagi e di garantire l'approvvigionamento di sangue. «In relazione alla recente diffusione di alcuni casi di infezione da virus West Nile sul territorio nazionale, si evidenzia che l’attività di sorveglianza entomologica, regolarmente svolta dal Servizio Zooprofilattico della Regione del Veneto, ha tempestivamente rilevato la presenza del virus in alcuni vettori (zanzare) - precisa la Regione -. Tale evidenza ha consentito di allertare, in data 24 giugno 2025, il Coordinamento regionale per le attività trasfusionali (Crtat), il quale ha provveduto a trasmettere comunicazione ufficiale a tutti i Dipartimenti trasfusionali del Veneto. A partire dal 25 giugno è stato pertanto attivato, in tutti i suddetti Dipartimenti, lo screening mediante test Nat (Nucleic Acid Amplification Test) per la ricerca del virus in tutte le unità di sangue raccolte attraverso donazione. Tale misura preventiva resterà attiva per tutta la durata della stagione estiva, in concomitanza con la presenza dei vettori responsabili della trasmissione del virus. Parallelamente il Centro Nazionale Sangue prosegue nel monitoraggio dei casi positivi rilevati a livello nazionale, fornendo tempestive comunicazioni ai Coordinamenti Regionali, nonché raccomandazioni e misure precauzionali da adottare nei territori interessati. Si sottolinea che il sistema di sorveglianza attiva regionale ha dimostrato efficacia nel contenere l’impatto dell’infezione, consentendo di mantenere stabile il livello di raccolta delle donazioni di sangue e di garantire, anche in questo contesto, l’autosufficienza regionale in termini di disponibilità di emocomponenti».