Elezioni regionali, in settimana il tavolo del centrodestra. Martella: «Zaia fissi la data delle urne»

Sul Bur sono state pubblicate tre delibere con cui la giunta Zaia ha approvato altrettanti accordi istituzionali riguardanti l’organizzazione delle elezioni

domenica 13 luglio 2025 di Angela Pederiva
Elezioni regionali, in settimana il tavolo del centrodestra. Martella: «Zaia fissi la data delle urne»

Dovrebbe tenersi entro la fine della prossima settimana il vertice nazionale del centrodestra sulle Regionali. Secondo fonti della maggioranza, citate dall’Ansa, l’incontro potrebbe avvenire da mercoledì in poi, quando rientrerà dall’estero Antonio Tajani (Forza Italia), atteso al tavolo con gli altri leader Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), Matteo Salvini (Lega) e Maurizio Lupi (Noi Moderati). All’ordine del giorno l’intesa sui candidati della coalizione in Campania, Puglia, Toscana e naturalmente Veneto, dove intanto il centrosinistra sollecita il presidente uscente Luca Zaia a fissare la data delle elezioni.

Democrazia e delibere

Torna infatti all’attacco Andrea Martella, segretario regionale del Partito Democratico: «Una cosa che in una democrazia dovrebbe essere scontata, ma che in Veneto continua a essere rimandata per ragioni incomprensibili, anzi fin troppo comprensibili: la paura della fine di un’epoca, Sono mesi che denunciamo la deriva padronale e cinica di un centrodestra che ha provato, e in parte ancora prova, a rinviare l’inevitabile: la conclusione del lungo regno di Zaia.

Ma il Veneto non è una signoria, né una proprietà personale: è una grande regione che merita rispetto. E il rispetto comincia dalle regole: le legislature durano cinque anni, non si allungano in base alle convenienze del momento».

Peraltro sul Bur sono state pubblicate tre delibere con cui la giunta Zaia ha approvato altrettanti accordi istituzionali riguardanti l’organizzazione delle elezioni. Si tratta delle intese con l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, con le Prefetture del Veneto e con il ministero dell'Interno. In quest’ultimo caso è stato disciplinato l'utilizzo della piattaforma informatica Siel (Sistema informativo elettorale), con una previsione di spesa massima di 290.805,45 euro se nella data prescelta il Veneto sarà l’unica Regione al voto, di 255.469,17 nel caso di un eventuale election day. Ma appunto i giorni non sono ancora stati decisi, per cui Martella rilancia: «Basta tentennamenti. Si fissi subito la data entro la cornice prevista dalla legge. Noi, a differenza del centrodestra che ancora litiga sul nome da contrapporre, siamo pronti. Il centrosinistra ha scelto: con Giovanni Manildo candidato e con la più ampia coalizione mai costruita negli ultimi anni, siamo pronti a rappresentare la voce di tutte quelle cittadine e cittadini che chiedono un cambiamento vero. E che meritano, prima di tutto, rispetto».

 

Schieramenti

A proposito di Manildo, dopo aver proposto Fabio Salviato (fondatore di Banca Etica), anche il Movimento 5 Stelle sostiene l’ex sindaco di Treviso in nome dell’unità del centrosinistra, rimarca il coordinatore veneto Simone Contro: «Questa coalizione ha dimostrato di saper mettere al centro i contenuti e le idee, superando le logiche di partito. Il programma, elaborato insieme, sarà ora perfezionato con il candidato scelto e verrà poi approvato da tutti i movimenti coinvolti». Tornando invece allo schieramento di centrodestra, la Liga Veneta ribolle. Domani sera al K3 di Treviso si riuniranno nuovamente i segretari delle sezioni trevigiane. Dice al riguardo Bepi Fantuz, storico referente di Gaiarine: «Se fino a qualche giorno fa avremmo potuto accontentarci di garanzie sulla presenza della lista Zaia, dopo gli attacchi di Flavio Tosi al nostro governatore sentiamo crescere nella base la voglia di correre da soli. Quindi andiamo avanti con il nostro documento». 

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