Nuovo decreto legge sulla stretta della cittadinanza per gli oriundi: qualche limatura potrà anche esserci, ma l'impianto originario non sarà toccato.
Decreto sulla cittadinanza
Sulla stessa linea Fratelli d'Italia. «Noi - ha detto il senatore Luca De Carlo, coordinatore dei meloniani in Veneto - vogliamo dare la cittadinanza a chi si sente italiano, a chi ha voglia di rimanere in Italia, però nella stessa maniera vogliamo assolutamente evitare gli abusi di chi, senza nessun legame con l'Italia, ne approfitta per ottenere un passaporto per andare altrove. E quindi credo che questo decreto possa essere anche perfettibile. Ci lavoreremo anche in Parlamento, però credo che la struttura sia corretta per lenire un disagio e soprattutto intervenire per continuare a supportare chi si sente italiano anche all'estero. A chiedere di aggiustare il provvedimento sono stati soprattutto i leghisti, ma anche i centristi di Noi Moderati».
Forza Italia ha continuato invece a difendere il provvedimento. «La riforma della cittadinanza per diritto di sangue, prima firmataria la presidente del Consiglio, è stata approvata all'unanimità dal Consiglio dei ministri - ha detto il vicepremier e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani -. Noi vogliamo dire basta alle truffe, basta a costringere i nostri consolati a occuparsi di finti cittadini o finte persone che vogliono diventare cittadini italiani soltanto per avere un passaporto e non perché sono attaccati all'Italia. No agli opportunisti del passaporto italiano, su questo andrò avanti con determinazione». E il segretario azzurro di Veneto e Trentino, Flavio Tosi: «La cittadinanza è una questione seria, non può essere trattata come un bene in vendita».