Ieri sera su Change.org aveva superato quota 15.000 sottoscrizioni la petizione "Ripudio al d.l. Tajani" lanciata da Fabiola Leardini, «nata e cresciuta in Brasile, bisnipote di Alessandro Leardini, nato a Zevio (Verona) l'1 giugno 1886, appena 4 anni quando arrivò in Brasile con i suoi fratelli...». Così si presenta la promotrice, che ora vive in Italia ma con le nuove regole non potrebbe ottenere il riconoscimento della cittadinanza per discendenza, se non avesse presentato la richiesta entro il 27 marzo 2025, motivo per cui sollecita «il ritiro immediato del decreto» e «il mantenimento delle attuali disposizioni». A firmare sono soprattutto gli oriundi brasiliani, i quali venerdì hanno ricevuto dai Consolati generali d'Italia la comunicazione che «tutti gli appuntamenti e le procedure per il riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis, in qualsiasi fase di lavorazione, sono sospesi», in attesa che il servizio venga riorganizzato «in seguito ai cambiamenti».
La delusione
In queste ore la delusione e l'irritazione rimbalzano da Brasilia a San Paolo, da Rio de Janeiro a Curitiba, da Belo Horizonte a Recife.
Le radici
Più di qualcuno rivolge insulti al ministro Antonio Tajani e alla premier Giorgia Meloni, inondandone le rispettive pagine social. Alexandre Casagrande invita tutti alla moderazione: «Per favore, non parliamo male dell'Italia, è la nostra radice familiare e la nostra seconda madrepatria». Regina Sbrogio cerca di far ragionare chi contesta il decreto: «Il problema è che è diventato un commercio. Agenzie che incassano un sacco di soldi, ne ho visitata una il cui avvocato opera in Italia e la rete aziendale in Brasile incamera 35.000 real. Assurdo». Diversi legali specializzati nella "cidadania italiana" intervengono nelle conversazioni per raccomandare la calma. Ad esempio Andrea Ferreira: «Questo decreto non ha la forza costituzionale per cancellare il diritto acquisito di chi non ha ancora presentato la richiesta. Può creare ostacoli amministrativi, ma non può invalidare un diritto di nascita». La battaglia è appena cominciata.