La gelateria della piazza chiude e finisce in vendita: «Sono stanco, non ce la faccio più»

Lapidario Toppan, ha preso la decisione definitiva, tanto che il locale è stato affidato ad un’agenzia per la vendita e si trova online nei siti di compravendita immobiliare

giovedì 16 gennaio 2025 di Sara Carnelos
La gelateria della piazza chiude e finisce in vendita: «Sono stanco, non ce la faccio più»

PORDENONE -  Scoppia il problema pensionistico, ci sono tanti lavori impossibili da gestire dopo i 60 anni, non solo quelli che si pensano come usuranti, ma ce ne sono altri in cui si va per necessità oltre alle otto ore di lavoro canoniche per trarre un guadagno, seppur risicato.

Questa la lettura di esercizi commerciali che aprono e chiudono, non sempre sono le difficoltà di natura economica a spingere ad abbassare le serrande, ci possono essere altre ragioni.


LA STORIA


Valentino Toppan, all’età di 61 anni ha deciso di chiudere un locale molto apprezzato dai pordenonesi, “Mio gelato” in piazza XX settembre, nel cuore della città, dove cultura, arte si intersecano con il commercio e il turismo. «È inutile che votiamo candidati politici – ha esordito il commerciante – che promettono di andare in pensione ad un’età accettabile, è inutile che ci nascondiamo, andremo in pensione a 70 anni e questo diventa davvero difficile per chi ha attività impegnative da gestire dove ci vogliono energie fresche». Toppan è soddisfatto del proprio lavoro, lo reputa un’esperienza importante, piacevole, per certi aspetti divertente. Ama il contatto con il pubblico, ma poi nella produzione artigianale del gelato, nella gestione del locale, si trova a macinare ore ed ore di lavoro, senza più avere la disponibilità del tempo per se stesso, per gli hobby e gli affetti. E, visto che la quiescenza viene sempre più posticipata, tempo e spazio per la famiglia, le passioni, il divertimento, il viaggio non si trovano più. «Non riapro». Lapidario Toppan, ha preso la decisione definitiva, tanto che il locale è stato affidato ad un’agenzia per la vendita e si trova online nei siti di compravendita immobiliare. «Il locale – si legge sull’annuncio pubblico – condotto in locazione dall'attività è disposto su unico livello ed è così suddiviso: spazio per la rivendita con bancone frigo, pozzetti per granite e macchina caffè, laboratorio produzione, magazzino, bagno a uso privato; sono presenti, inoltre, tavolini e sedute per venti posti per il servizio all'esterno».

 
L’EPILOGO


Insomma, aperto nel 2013, dopo dieci anni la chiusura. Perciò, ai primi di febbraio, quando la gelateria riapriva per la nuova stagione, se nessuno acquisirà l’immobile e l’attività, gli abituali avventori troveranno chiuso per la prima volta, una tradizione, dunque, che viene meno. Il commerciante, tuttavia, ha già pensato ad un prossimo impiego, questa volta nel vicino Veneto, di certo meno impattante dal punto di vista dell’impegno quotidiano. «Non potevo più andare avanti sette giorni su sette per dodici ore senza pause il fine settimana – fa notare Toppan – ho fiducia nei giovani, come nei miei due dipendenti che hanno lavorato da due e cinque anni, magari potrà essere proprio un giovane a prendere l’attività, per me il tempo è finito, farò altro». Ma l’amore per il commercio non viene meno, Toppan aprirà un’attività diversa, meno faticosa e impattante.

 
L’ALTRO PUNTO CALDO


Un altro esercizio commerciale, sempre nella stessa piazza ha una simile vicenda, c’è un passaggio generazionale da Cappelletto tra i più blasonati negozi di scarpe, perciò niente saldi per chiusura dell’attività con dispiacere per gli affezionati avventori, ma in primavera, le cose cambieranno, ci si attende una nuova apertura.

Ultimo aggiornamento: 17 gennaio, 18:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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