BELLUNO - Due alpinisti che risultano residenti ad Asolo, Filippo Zanin (36 anni) e Francesco Favilli (44 anni), sono deceduti sulla via alpinistica Don Chisciotte, presumibilmente alle 6 di mattina di ieri, martedì, sul versante sud della Marmolada.
L'allarme è arrivato soltanto ieri sera, quando i familiari hanno notato che i due, esperti alpinisti, non erano tornati a casa dopo l'uscita sulla Marmolada.
Le operazioni di recupero
I corpi dei due alpinisti sono stati recuperati nel corso della mattinata: prima sono state individuate le loro auto. Le perlustrazioni sono in corso nell'area da parte del Soccorso Alpino con l'elicottero Falco 2 dell'Ulss1.
La dinamica
I due avevano pernottato nella notte tra lunedì e martedì al rifugio Falier, per poi rimettersi in cammino verso l'attacco della via. Purtroppo poco dopo i due alpinisti sarebbero precipitati assieme dalla parete.
Il Soccorso alpino della Val Pettorina è stato allertato ieri sera, martedì, verso le 23.15. Prima di tutto i soccorritori hanno cercato di verificare se le auto fossero ancora posteggiate rispettivamente al Passo Fedaia e al campeggio, ovvero quello che sarebbe dovuto essere il punto di rientro dei due alpinisti. Le auto erano lì, entrambe. I soccorritori hanno cercato a lungo, salendo lungo la pista della funivia, per intravedere nell'oscurità qualche luce o sentire qualche grido di aiuto. Dopo qualche ora, considerata la pericolosità delle ricerche notturne in quelle zone, i soccorritori sono rientrati, dandosi appuntamento per la mattina seguente.
All'alba la squadra ha di nuovo raggiunto il parcheggio, constatato che le auto erano ancora lì, e osservato a lungo con il binocolo lungo la parete. Poco dopo hanno chiamato a supporto l'elicottero Falco, per un sorvolo nel tratto dove era più probabile si fossero fermati partendo dal Passo Fedaia. E infatti poco dopo, i due corpi degli alpinisti sono stati avvistati dall'alto, riversi in fondo a un ghiaione.