Francesco Favilli e Filippo Zanin morti sulla Marmolada, stavano arrampicando per raggiungere la vetta. L'allarme lanciato dalla moglie di uno di loro

I due stavano arrampicando sulla via Don Chisciotte che porta alla cima

mercoledì 4 settembre 2024 di Luca Vecellio
Due alpinisti morti sulla Marmolada, la moglie di uno di loro non lo vede rientrare e dà l'allarme

BELLUNO - Due alpinisti che risultano residenti ad Asolo, Filippo Zanin (36 anni) e Francesco Favilli (44 anni), sono deceduti sulla via alpinistica Don Chisciotte, presumibilmente alle 6 di mattina di ieri, martedì, sul versante sud della Marmolada. 

L'allarme è arrivato soltanto ieri sera, quando i familiari hanno notato che i due, esperti alpinisti, non erano tornati a casa dopo l'uscita sulla Marmolada.

Le ricerche si sono attivate immediatamente poco prima delle 23 di ieri, ma si sono interrotte poco dopo a causa del buio. Questa mattina, il recupero. 

Le operazioni di recupero

I corpi dei due alpinisti sono stati recuperati nel corso della mattinata: prima sono state individuate le loro auto. Le perlustrazioni sono in corso nell'area da parte del Soccorso Alpino con l'elicottero Falco 2 dell'Ulss1.

La dinamica

I due avevano pernottato nella notte tra lunedì e martedì al rifugio Falier, per poi rimettersi in cammino verso l'attacco della via. Purtroppo poco dopo i due alpinisti sarebbero precipitati assieme dalla parete. 

Il Soccorso alpino della Val Pettorina è stato allertato ieri sera, martedì, verso le 23.15. Prima di tutto i soccorritori hanno cercato di verificare se le auto fossero ancora posteggiate rispettivamente al Passo Fedaia e al campeggio, ovvero quello che sarebbe dovuto essere il punto di rientro dei due alpinisti. Le auto erano lì, entrambe. I soccorritori hanno cercato a lungo, salendo lungo la pista della funivia, per intravedere nell'oscurità qualche luce o sentire qualche grido di aiuto. Dopo qualche ora, considerata la pericolosità delle ricerche notturne in quelle zone, i soccorritori sono rientrati, dandosi appuntamento per la mattina seguente.

All'alba la squadra ha di nuovo raggiunto il parcheggio, constatato che le auto erano ancora lì, e osservato a lungo con il binocolo lungo la parete. Poco dopo hanno chiamato a supporto l'elicottero Falco, per un sorvolo nel tratto dove era più probabile si fossero fermati partendo dal Passo Fedaia. E infatti poco dopo, i due corpi degli alpinisti sono stati avvistati dall'alto, riversi in fondo a un ghiaione. 

Ultimo aggiornamento: 5 settembre, 09:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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