BELLUNO - Ieri, la Squadra Mobile di Belluno ha eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal Gip del Tribunale Ordinario di Belluno su richiesta della Procura della Repubblica locale, riguardante due soggetti accusati di spaccio di sostanze stupefacenti.
IL CASO
D.V.C., titolare e gestore del "Bar Loreto" nel centro città, è accusato di spaccio e facilitazione all’uso di stupefacenti. Utilizzando il suo ruolo di barman, l'indagato è ritenuto responsabile della vendita di cocaina, hashish e marijuana a diversi clienti del locale, inclusi alcuni minorenni o appena maggiorenni. Durante l'indagine, supportata anche da particolari tecnologie, sono stati identificati altri due soggetti residenti in provincia di Treviso, noti frequentatori del Bar Loreto, accusati di spaccio di cocaina ai clienti di Belluno. Uno di questi è stato arrestato in flagranza il 13 dicembre scorso per possesso di trenta grammi di cocaina. Il secondo, destinatario di misura oggi, continuava a spacciare in provincia utilizzando anche un altro individuo per le consegne.
Il prezzo delle dosi variava tra 10 e 15 euro per l'hashish e tra 70 e 100 euro per la cocaina.
LE CONSEGUENZE
Sono cinque gli indagati coinvolti, tutti sottoposti a perquisizione domiciliare. Le ipotesi investigative sono state considerate gravi e precise dal Gip, ma i soggetti restano non colpevoli fino a eventuale sentenza. Nella stessa mattinata, la Divisione Polizia amministrativa e Sociale ha sospeso la licenza del Bar Loreto per trenta giorni, con provvedimento del Questore di Belluno ai sensi dell'articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.