«Chiedo scusa a tutti. Sono stato ingenuo e non ho pensato al dolore che avrei potuto provocare». Queste le parole di Federico Monzino nei confronti di Raoul Bova. Intervistato da La Repubblica l'imprenditore milanese, grande amico di Martina Ceretti, ha colto l'occasione per scusarsi pubblicamente.
Non c'è dubbio che sia stato Monzino a inviare le prove - poi spiattellate nel podcast Falsissimo - della relazione clandestina tra l'attore romano, 53 anni, e Martina Ceretti, 23 anni a Fabrizio Corona.
Le scuse di Federico Monzini
«In un primo momento l’idea era quella di far diventare famosa Martina, cosa che lei desiderava», continua così a giustificarsi Monzini. Poi aggiunge, sottolineando che la 23enne fosse d'accordo con l'amico: «Il materiale non è stato quindi rubato o trafugato, ma condiviso volontariamente: Martina era con me, a casa mia, ed era consapevole di quanto facevamo insieme».
Un gesto dettato dall'impulsività, o forse dalla brama di notorietà per molti, al quale è seguito il pentimento per aver distrutto la vita di tutte le persone coinvolte. «Sono stato ingenuo. Mi rendo conto che avrei dovuto essere più razionale e riflettere di più sulle conseguenze. La verità è che, in quel momento, mi sono fatto guidare da ciò che sentivo per Martina». Un sentimento che andrebbe oltre la semplice amicizia, a detta del milanese. Le scuse sono rivolte anche alla ormai ex compagna di Raoul Bova: «Mi sento profondamente dispiaciuto per Rocío Muñoz Morales e per la sua famiglia – dice ancora –È stata sicuramente la persona più colpita. Voglio che lei sappia che non era mai mia intenzione creare dolore a lei o ai suoi figli. Mi scuso sinceramente per quanto accaduto e sto cercando di fare tutto il possibile per chiarire la situazione e assumermi la piena responsabilità delle mie azioni», conclude.