Assad, saccheggiato il palazzo: rubate opere d'arte, borse firmate e porcellane. L'umiliazione dei selfie nei corridoi

I siriani hanno preso d’assalto e letteralmente saccheggiato il palazzo presidenziale di Bashar al-Assad a Damasco, dopo che i soldati ribelli hanno occupato la capitale

domenica 8 dicembre 2024 di Redazione web
Assad, saccheggiato il palazzo: rubate opere d'arte, borse firmate e porcellane. L'umiliazione dei selfie nei corridoi

Borse firmate e vestiti di lusso, ma anche cuscini e addirittura piatti e bicchieri. I siriani hanno preso d’assalto e letteralmente saccheggiato il palazzo presidenziale di Bashar al-Assad a Damasco, dopo che i soldati ribelli hanno occupato la capitale.

In un video si vedono decine di persone che spalancano e svuotano gli armadi in ogni stanza, impossessandosi delle cose del presidente e della moglie Asma al-Assad. Piumoni e lenzuola di lino, scatole arancioni contenenti borse e valigie di Louis Vuitton, selfie scattati nei corridoi. Anche il ricchissimo garage del presidente è stato occupato: decine di veicoli di lusso - Mercedes, Ferrari, Audi - sono stati sequestrati dopo che i militanti hanno fatto irruzione. La Banca Centrale della Siria è stata occupata ed è stata saccheggiata.

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Il governo della dinastia Assad, durato 53 anni, è stato rovesciato dopo la caduta della capitale. I siriani in festa hanno riempito le strade e la televisione di Stato ha mostrato i combattenti dell’opposizione accalcati attorno al palazzo presidenziale. Assad sarebbe riuscito a fuggire a bordo di un aereo verso una destinazione sconosciuta poco prima dell’arrivo dei ribelli. Gli stanno dando la caccia: i militanti stanno interrogando funzionari dell’intelligence per ricostruire gli spostamenti del presidente.

La Bbc ha riferito che Assad aveva dato istruzioni per un pacifico trasferimento del potere. I ribelli intanto hanno affermato che le persone allontanate o imprigionate durante il regime possono tornare a casa. Durante la rivolta è stata abbattuta una statua del padre del dittatore, in una piazza nella periferia di Jermana, a dieci chilometri dalla capitale, mentre le gente intonava slogan anti-Assad e suonava i clacson delle auto. 

Ultimo aggiornamento: 10 dicembre, 08:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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