Una piazza intitolata a Sandro Mazzinghi, leggenda del pugilato italiano. Alle celebrazioni anche Lippi, ct dell'Italia mondiale

Martedì 10 Ottobre 2023 di Ivan Malfatto
Francesco Damiani e Patrizio Oliva davanti alla foto di Sandro Mazzinghi nella sua piazza. Tre campioni del mondo

PONTEDERA - Un piazza dedicata al guerriero della boxe italiana, Sandro Mazzinghi (1938-2020). A 60 anni dalla sua conquista del titolo del mondo dei pesi medi junior. Gliel’ha intitolata la sua città, Pontedera, 30 mila abitanti in provincia di Pisa. Piazza Alessandro Mazzinghi si trova in uno slargo di via Rossini, un tempo sede del cinema dove lui bambino venne folgorato sulla via del pugilato guardando “Lassù qualcuno mi ama”, il film sulla storia di Rocky Graziano interpretata da Paul Newman.
 

TITOLO MONDIALE

 Miglior omaggio non poteva esserci al quarto pugile italiano capace di conquistare una corona mondiale, dopo Carnera (1933), D’Agata (1956) e Loi (1960).

Mazzinghi c’è riuscito il 7 settembre 1963 battendo Ralph Dupas al Vigorelli di Milano. L’ha perso nelle due leggendarie sfide contro Nino Benvenuti, foriere di polemiche per anni, ma è stato capace di riconquistarlo nel 1968 sempre nei medi junior in uno dei match più intensi della storia del nostro pugilato, contro il coreano Ki So Kim giustiziere di Benvenuti, in uno stadio di San Siro che all’epoca riempiva gli spalti non solo con il calcio e i concerti. Mazzinghi, fighter dal coraggio che andava molto oltre la fragilità delle sue sopracciglia sanguinanti, fra le due cinture iridate è stato anche campione d’Europa. Ha chiuso la carriera da professionista con 69 incontri e solo 3 sconfitte e 2 no contest. È considerato uno dei grandi della boxe italiana.

PREMIO A LIPPI

 L’intitolazione della piazza si è svolta all’interno di una due giorni di appuntamenti al Teatro Era. Prima lo spettacolo “Il ciclone di Pontedera”, tratto dalla biografia scritta da Dario Torromeo, con i campioni del mondo Patrizio Oliva, Francesco Damiani, gli attori Mauro Parrinello, Chiara Argelli, Giuseppe Ippoliti, la cantante Laura Repetto, il giornalista Ugo Russo. Poi la consegna a Marcello Lippi, ct dell’Italia campione del mondo di calcio 2006, del Premio nazionale Mazzinghi da parte della famiglia e del Comune.

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