PIOVE DI SACCO (PADOVA) - Quasi sei ore, sedici giorni dopo, per rimettere a posto tutti i tasselli di un puzzle choccante. O per trovarne nuovi pezzi mancanti. Per provare, in definitiva, a dare una risposta alla domanda che dall’alba del 29 ottobre occupa le menti di chi conduce l’indagine: perché Melissa Machado Russo ha ucciso la sua bambina, subito dopo il parto? Nell’attesa dell’autopsia che tra due mesi dovrebbe confermare la prima ipotesi dei medici del Suem, secondo la quale la neonata sarebbe nata viva per poi morire annegata nel water dell’appartamento dove la mamma – secondo la Procura – l’avrebbe partorita, ieri mattina (14 novembre) il sostituto procuratore Sergio Dini e i carabinieri del Reparto operativo di Padova sono tornati nello stabile dell’orrore, in quel civico 55 di via Borgo Padova a Piove di Sacco che al piano terra ospita le sale del locale di lap dance “Serale Club” e al primo piano la foresteria dove abitano le ragazze che si esibiscono nelle serate. Appuntamenti, come scoperto nelle pieghe dell’inchiesta sull’infanticidio, sempre più a luci rossi e fatte più da appuntamenti erotici con i clienti che da balli provocanti attorno al palo.