VENEZIA - Le infrazioni del codice della strada, per i 44 Comuni del Veneziano, valgono un tesoretto da quasi trenta milioni. Le malelingue diranno che sono sanzioni utili solo a fare cassa, ma è un giudizio ingeneroso: in molti casi sono elementi imprescindibili a difesa della sicurezza delle strade. È altrettanto innegabile, però, che il contributo economico per i bilanci delle amministrazioni comunali in certi casi possa essere una voce importante e corposa. I dati elaborati da Adico (Associazione difesa consumatori) sulle statistiche pubblicate dal ministero dell’Interno parlano chiaro: nel 2023, in provincia, sono stati incassati dai Comuni 29,5 milioni di euro per le multe stradali e un terzo di queste (9,5 milioni) sono per eccesso di velocità. Questo significa che una sanzione su tre arriva da autovelox o telelaser. Potrebbe essere l’ultimo anno, questo, in cui si ottengono numeri del genere: da maggio 2024, infatti, con la nuova stretta richiesta dal Governo sui dispositivi per il controllo della velocità le statistiche potrebbero abbassarsi notevolmente.
Cambio di rotta
D’ora in poi i velox non potranno più essere “nascosti” dietro una curva sulle provinciali oppure non potranno essere montati dove il limite è inferiore ai 50 chilometri orari. Gli autovelox ora dovranno essere ben visibili e segnalati agli automobilisti in anticipo. Rispetto al passato, i rilevatori dovranno essere autorizzati con provvedimento prefettizio, limitando di conseguenza gli spazi di manovra delle singole amministrazioni. Soprattutto, la presenza degli occhi elettronici dovrà essere segnalata con adeguato anticipo: più precisamente, almeno un chilometro prima fuori dei centri abitati, 200 metri sulle strade urbane a scorrimento veloce e 75 metri sulle altre più centrali e residenziali.