VENEZIA - Giulio Centenaro (Zaia Presidente) indica una fabbrica dismessa? «Dimostrate solo la vostra inettitudine». Elena Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) parla del Piano energetico? «Ndè fora dal Veneto traditori del popolo!!!». E avanti così, fra toni offensivi e accenti intimidatori, più o meno per ogni post. Di maggioranza o di opposizione che siano, i consiglieri regionali non sfuggono al livore dei leoni da tastiera. Il fatto è che insulti e minacce non compaiono nei loro profili personali, bensì sulla pagina ufficiale di Palazzo Ferro Fini, sicché l’ufficio di presidenza guidato da Roberto Ciambetti (Lega) ha deciso di dire basta. Almeno per un mese, come annuncia la deliberazione datata 18 marzo con cui è stata approvata la “Social media policy”, cioè il disciplinare per il corretto utilizzo dei canali comunicativi, di per sé utili a garantire la trasparenza e il dibattito sull’attività consiliare.
«Va però rilevato – si legge nel provvedimento – che da diverso tempo vi sono dei commenti rivolti ai comunicati dei consiglieri regionali con contenuti offensivi e volgari che non solo offendono la persona del consigliere, ma anche l’istituzione. Pertanto si propone in via sperimentale di non ammettere per la durata di 30 giorni i commenti sui comunicati dei consiglieri sui social media istituzionali».