VENEZIA - «Sull'autonomia Luca Zaia auspica l'apertura di un dialogo costruttivo con l'opposizione? Riparta dall'aula del consiglio regionale». Era il 21 gennaio scorso e la capogruppo del Pd a Palazzo Ferro Fini, Vanessa Camani, aveva sfidato il governatore: «Non può dire di voler applicare la sentenza della Corte Costituzionale e, al contempo, proseguire il negoziato con Roma sulla base della delega che il consiglio regionale gli diede nel 2017 e che prevedeva tutte e subito le 23 materie. Venga in aula».
Due settimane dopo, ieri pomeriggio(5 febbraio), a sorpresa Zaia si è presentato in consiglio regionale per riassumere cos'è successo negli ultimi mesi: dalla sentenza della Consulta sulla legge Calderoli alla bocciatura del referendum abrogativo fino alla ripresa degli incontri con il Governo. L'ultimo, lo scorso 29 gennaio, tra le quattro Regioni interessate - Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria - e tutti i ministeri sulle funzioni della Protezione civile da devolvere agli enti territoriali. E all'orizzonte altre due materie su cui trattare: la previdenza integrativa e i giudici di pace.
«Neanche a farlo apposta - ha detto Zaia - all'inaugurazione dell'anno giudiziario anche il presidente Citterio, della Corte d'appello, ha parlato dell'opportunità di valutare fino in fondo questa competenza da dare alle Regioni per snellire le procedure».