VENEZIA - Il Collettivo studentesco Lisc ha presentato i risultati di un sondaggio sulla violenza di genere e sulle molestie condotto all'interno delle università veneziane dal quale è emerso come dinamiche di violenza fisica e verbale siano purtroppo presenti anche all'interno degli spazi universitari.
I numeri
Delle 474 persone che hanno partecipato al sondaggio, infatti, il 15,8% ha dichiarato di aver subito almeno una volta una molestia e il 32,5% di aver assistito a lezioni in cui veniva utilizzato un linguaggio sessista farcito da battute o allusioni.
Atenei specchio della società
«Lo scopo delle interviste era quello di disegnare un quadro delle esperienze vissute dalle persone all'interno degli atenei veneziani spiega Alice Bazzoli, collettivo Lisc - Ma anche indagare la conoscenza degli intervistati degli strumenti e delle misure offerte dalle università per affrontare la violenza di genere, e infine capire come rendere l'ambiente universitario più sicuro. Il quadro che ne risulta è preoccupante e dimostra come un intervento sia necessario e urgente». Dalle risposte raccolte è emerso infatti come anche quello universitario sia un ambiente nel quale avvengono abitualmente discriminazioni di genere: il 26,8% delle donne ha dichiarato di essersi sentita trattare diversamente a causa del proprio genere, percentuale che sale a oltre il 35% quando a rispondere sono donne transgender e persone non binarie. Mentre l'80,9% degli uomini, difronte allo stesso quesito, dichiara di non essere mai stato trattato in modo discriminatorio.
Codici di condotta
I questionari hanno messo inoltre in evidenza come la maggioranza degli intervistati, il 77% degli studenti di Ca' Foscari, il 55% di Iuav, il 72% dell'Accademia e un terzo di quelli del Conservatorio, non sappia dell'esistenza degli strumenti che il proprio ateneo mette a disposizione in caso di molestie. Si tratta dei cosìddetti codici di condotta: «Dallo studio preparatorio condotto per la stesura del sondaggio è emerso come esistano delle criticità a proposito di tali codici prodotti dagli atenei spiega ancora Alice Bazzoli In alcuni casi assolutamente lacunosi e in contraddizione con la Convenzione di Istambul sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, ratificata dall'Italia nel 2013, e in altri addirittura inesistenti». I risultati del sondaggio sono stati presentati alla presenza di alcuni esponenti del Cug, Comitato Unico di Garanzia di Ca' Foscari, e del Centro antiviolenza di Venezia. Al termine della presentazione il collettivo Lisc ha proposto di iniziare un percorso di incontri di formazione che da gennaio coinvolga studenti, personale e Cug, che possa portare alla riformulazione dei codici di condotta.