Violenza di genere, una studentessa su tre vittima di molestie: i risultati del questionario del collettivo Lisc su Ca' Foscari, Iuav e Accademia

Il 15% ha dichiarato di aver subito almeno una volta una molestia e il 32% di aver assistito a lezioni in cui veniva usato un linguaggio sessista

sabato 21 dicembre 2024 di Valeria Turolla
Violenza di genere, una studentessa su tre vittima di molestie: i risultati del questionario del collettivo Lisc su Ca' Foscari, Iuav e Accademia

VENEZIA - Il Collettivo studentesco Lisc ha presentato i risultati di un sondaggio sulla violenza di genere e sulle molestie condotto all'interno delle università veneziane dal quale è emerso come dinamiche di violenza fisica e verbale siano purtroppo presenti anche all'interno degli spazi universitari.

 

I numeri

Delle 474 persone che hanno partecipato al sondaggio, infatti, il 15,8% ha dichiarato di aver subito almeno una volta una molestia e il 32,5% di aver assistito a lezioni in cui veniva utilizzato un linguaggio sessista farcito da battute o allusioni.

L'indagine, promossa in seguito alla mobilitazione studentesca contro la violenza di genere e i femminicidi che ha coinvolto tutte le università italiane dopo l'omicidio di Giulia Cecchettin, si è rivolta sia agli studenti che ai ricercatori, ai docenti e al personale degli atenei cittadini ed è stata diffusa a partire da febbraio 2024 fino al termine dell'anno accademico, coinvolgendo un campione composto per il 76,8% da persone afferenti all'Università Ca' Foscari, il 14,8% allo Iuav, il 7.7% all'Accademia di Belle Arti e lo 0,3% al Conservatorio Benedetto Marcello. A partecipare sono state in maggioranza donne, che rappresentano oltre il 71% del totale, seguite da uomini (14%) e da persone transgender, non binarie o che hanno preferito non dichiarare la propria identità di genere.

 

Atenei specchio della società

«Lo scopo delle interviste era quello di disegnare un quadro delle esperienze vissute dalle persone all'interno degli atenei veneziani spiega Alice Bazzoli, collettivo Lisc - Ma anche indagare la conoscenza degli intervistati degli strumenti e delle misure offerte dalle università per affrontare la violenza di genere, e infine capire come rendere l'ambiente universitario più sicuro. Il quadro che ne risulta è preoccupante e dimostra come un intervento sia necessario e urgente». Dalle risposte raccolte è emerso infatti come anche quello universitario sia un ambiente nel quale avvengono abitualmente discriminazioni di genere: il 26,8% delle donne ha dichiarato di essersi sentita trattare diversamente a causa del proprio genere, percentuale che sale a oltre il 35% quando a rispondere sono donne transgender e persone non binarie. Mentre l'80,9% degli uomini, difronte allo stesso quesito, dichiara di non essere mai stato trattato in modo discriminatorio.

 

Codici di condotta

I questionari hanno messo inoltre in evidenza come la maggioranza degli intervistati, il 77% degli studenti di Ca' Foscari, il 55% di Iuav, il 72% dell'Accademia e un terzo di quelli del Conservatorio, non sappia dell'esistenza degli strumenti che il proprio ateneo mette a disposizione in caso di molestie. Si tratta dei cosìddetti codici di condotta: «Dallo studio preparatorio condotto per la stesura del sondaggio è emerso come esistano delle criticità a proposito di tali codici prodotti dagli atenei spiega ancora Alice Bazzoli In alcuni casi assolutamente lacunosi e in contraddizione con la Convenzione di Istambul sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, ratificata dall'Italia nel 2013, e in altri addirittura inesistenti». I risultati del sondaggio sono stati presentati alla presenza di alcuni esponenti del Cug, Comitato Unico di Garanzia di Ca' Foscari, e del Centro antiviolenza di Venezia. Al termine della presentazione il collettivo Lisc ha proposto di iniziare un percorso di incontri di formazione che da gennaio coinvolga studenti, personale e Cug, che possa portare alla riformulazione dei codici di condotta. 

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