CHIOGGIA - «Sì agli incentivi all'utilizzo dell'autostrada; no al divieto di transito, lungo la Romea, dei mezzi pesanti che vanno e vengono tra Venezia, Bologna, Firenze e Roma». Lo afferma l'ex comandante della Polizia locale Michele Tiozzo, anch'egli allarmato per l'impennata della mortalità. Nell'ultimo tragico incidente, ha perso la vita il 22enne italo-tedesco residente a Chioggia Juri Haas, figlio di un'insegnante chioggiotta e nipote di un ex sottufficiale della Guardia di Finanza.
«Obiettivamente - spiega - sarebbe impossibile gestire un traffico del genere nell'ambito del Veneziano, con un provvedimento drastico.
SCELTA POLITICA
«Il mancato profitto conseguito dall'ente gestore dell'autostrada - avverte Tiozzo - dovrebbe però essere in qualche modo risarcito. Va da sé che si renderebbe necessario una scelta di natura politica». In altri termini, dovrebbe essere stipulato un accordo tra le società che gestiscono le tratte potenzialmente interessate ed i ministeri competenti. In pratica, toccherebbe allo Stato pagare la differenza. «Va da sé che prosegue l'ex comandante - una scelta del genere presume l'instaurazione di un tavolo di confronto fra le parti; ovviamente, con la presenza di tecnici informatici in grado di approntare le migliori soluzioni». Premesso che occorrono soluzioni adottabili e realizzabili entro un accettabile lasso di tempo e che, dinanzi all'emergenza, non è il caso di perseverare nel fantasticare sulla nuova Romea commerciale, l'ex comandante riterrebbe doverosi alcuni interventi di portata economica relativamente modesta, tali comunque da rendere assai meno pericoloso il tratto della statale 309 che si estende tra Venezia e Chioggia.
GLI INTERVENTI
Innanzitutto, propone la posa di barriere spartitraffico fisiche tra le corsie di marcia le quali, di fatto, scongiurerebbero la quasi totalità degli scontri frontali, causa del maggior numero di morti. Sarebbe inoltre auspicabile la creazione di nuove rotatorie nei punti strategici. Inoltre, laddove risulti possibile, la carreggiata dovrebbe essere allargata allo scopo di ottenere di spazi di sicurezza laterali. Altrettanto auspicabile, il ricorso a telecamere per il controllo attivo del traffico, affinché siano disincentivati i comportamenti pericolosi.«Sono consapevole del fatto conclude Tiozzo - che lo spartitraffico fisico comporterebbe un sensibile aumento del tempo di percorrenza lungo la tratta. Occorre tuttavia ammettere che una decina di minuti in più potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte. Rammento che già nel 1999, lungo la Romea, L'Aci stimava 25 morti ogni 100 chilometri all'anno, a fronte della media nazionale che era del tre virgola tre. Triste tasso che, da allora, rimane invariato, condiviso solo con l'Aurelia e qualche statale della Puglia. I numeri parlano chiaro: quasi il 10 per cento in più di mortalità, rispetto alla media nazionale. Ce n'è quanto basta per far meditare».