Droga per ragazzini a prezzi stracciati, spinelli già a 12-14 anni: quattro studenti su 10 hanno già sperimentato

È allarme per uso di stupefacenti tra gli adolescenti, con il SerD (Servizio contro le dipendenze) dell’Ulss 3 Serenissima che sempre più spesso prende in carico giovanissimi

sabato 29 giugno 2024 di Alvise Sperandio
Droga per ragazzini a prezzi stracciati, spinelli già a 12-14 anni: quattro studenti su 10 hanno già sperimentato

MESTRE - Cannabis già a 12-14 anni.

Cioè ragazzini delle medie. È allarme per uso di stupefacenti tra gli adolescenti, con il SerD (Servizio contro le dipendenze) dell’Ulss 3 Serenissima che sempre più spesso prende in carico giovanissimi: forse è meglio dire poco più che bambini. «L’età della prima assunzione si sta abbassando sempre più», dice il primario Alessandro Pani mentre in occasione della Giornata mondiale contro la droga, celebrata mercoledì scorso, è uscito un report nazionale preoccupante secondo cui 4 studenti su 10 hanno fatto o fanno uso di droga.

Lo scenario

Il dato è sovrapponibile anche per la provincia di Venezia dove, d’altro canto, si assiste anche a un secondo fenomeno: quello che gli specialisti chiamano “polidipendenza”, vale a dire l’uso in contemporanea di sostanze diverse mescolate anche ad alcol. Cocktail pesantissimi che influiscono sulla salute, spingendo l’assuntore a non farne più a meno proprio perché cade nel vortice della dipendenza. Nel 2023 sono state 3.800 le persone seguite dai cinque SerD dell’azienda sanitaria veneziana: 2.200 per abuso di droga, un migliaio per alcol, 187 per ludopatia, oltre a 200 tabagisti e altri 200 detenuti con altre problematiche. «Ci arrivano ragazzini anche perché, nel frattempo, il mercato ha abbassato i prezzi – spiega il dottor Pani –. Per loro la cannabis rischia di essere un cancello d’entrata che apre all’assunzione di altre sostanze quando l’età sale: la cocaina tra i ragazzi e poi l’eroina tra gli adulti. Per fortuna non tutti questi adolescenti diventano pazienti con disturbo da uso di sostanze (una volta si diceva tossicodipendenza, termine che oggi gli specialisti non vogliono si usi più, considerandolo discriminante, ndr). L’importante è intercettare la situazione e intervenire». Ai SerD si può accedere anche senza impegnativa del medico di base e senza pagare il ticket: una barriera in meno per andare a chiedere aiuto, il diretto interessato, un genitore o un familiare. «È importante che i genitori riescano a intuire che può esserci un problema di droga – continua il primario del SerD – Il nostro consiglio è di osservare il comportamento dei figli, capire se hanno iniziato a fumare, che compagnie e ambienti frequentano, rendersi conto se il rendimento scolastico peggiora, se ci sono sbalzi d’umore, se per esempio abbandonano improvvisamente e senza una motivazione plausibile uno sport o un’attività nel tempo libero».

La prevenzione

Intercettare quanto prima può essere decisivo, anche per spezzare una catena che nel tempo può degenerare nella dipendenza. «Ora che è arrivata l’estate, è fondamentale monitorare anche come un giovane si comporta nel fine settimana. Il rischio di assunzione dei mix di sostanze aumenta il sabato e la domenica: e così può capitare che un giovane prima cerchi una sostanza eccitante e il giorno dopo, per compensare, vada su una più sedativa. Poi una cosa rischia di portare l’altra», osserva il dottor Pani che aggiunge: «La cocaina negli anni Novanta era considerata la droga dei vip, oggi è alla portata di tutti, anche di chi ha pochi soldi in tasca da spendere. L’eroina, invece, si conferma la droga più diffusa tra i pazienti in carico nei SerD».
Ovviamente non tutte le persone che hanno un problema di abuso di sostanze vengono seguite o accettano di farsi curare. «Talvolta il percorso è lungo, nei casi più seri può essere previsto il ricovero in una comunità protetta. Però con il giusto approccio e seguendo il percorso terapeutico si può guarire bene», conclude il primario. 

Ultimo aggiornamento: 19:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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