MESTRE - I soldi dovevano arrivare come sempre alla fine del trimestre, ma dall'inizio dell'anno non sono ancora stati erogati. Nel frattempo, senza fondi per pagare le badanti che si occupano degli anziani con problemi di salute e di decadenza cognitiva, qualcuno ha dovuto sospendere i relativi contratti e arrangiarsi.
L'assistenza
Un problema in più per chi è alle prese con i problemi quotidiani dell'assistenza domiciliare ai propri cari. Succede che i contributi per le cure domiciliari che spettano ai familiari di pazienti anziani con problemi di disabilità o di difficoltà cognitive risultano bloccati a Roma. Si tratta di somme tutto sommato modeste, che variano da 130 a 800 euro al mese, in relazione all'Isee degli assistiti, che vengono erogate su richiesta dei familiari tramite gli assistenti sociali che hanno in carico gli anziani. I contributi vengono liquidati ogni trimestre e accreditati il secondo mese successivo alla fine del trimestre di pertinenza. Ciò significa che fra pochi giorni dovrebbero essere in pagamento i contributi del secondo trimestre 2025. «Ma dall'inizio dell'anno - spiega V.P. - alle prese con l'assistenza dei propri genitori anziani - i soldi non sono ancora arrivati, e io mi ritrovo a dover affrontare pesantissimi problemi economici».
Lo stallo, a quanto pare, è dovuto al mancato varo, da parte del Governo, del piano triennale per le non autosufficienze. Ciò ha costretto le Regioni, cui vengono abitualmente girati i contributi statali, ad anticipare con risorse proprie i fondi per le cure domiciliari. Ma ciò ha comportato un ritardo del complesso iter amministrativo, che passa dalle Regioni alle aziende sanitarie e da queste ai Comuni di residenza dei beneficiari. «Tutto questo - prosegue la signora - l'ho scoperto di persona interpellando i vari enti, perché le famiglie non hanno ricevuto alcuna comunicazione in proposito. Attraverso i social ci scambiamo informazioni, ma a quanto pare siamo tutti nella stessa situazione». Nel frattempo c'è chi, in difficoltà economiche, ha dovuto rinunciare alle badanti che si occupano dei familiari anziani e provvedere di persona alle necessità quotidiane, in attesa che il meccanismo burocratico si sblocchi e i contributi dovuti arrivino finalmente ai destinatari.