GEMONA DEL FRIULI - Un delitto, che lascia poco da dire e che ha scosso tutta la comunità, quello di Gemona del Friuli, dove questa mattina, giovedì 31 luglio, è stato ritrovato il cadavere di Alessandro Venier. Il suo corpo è stato fatto a pezzi e sepolto con la calce in un bidone, poi, nascosto nel garage della casa in via dei Lotti, dove viveva insieme alla moglie di 30 anni e la figlia di 6 mesi. A macchiarsi del reato di omicidio, secondo le prime informazioni, sarebbero state proprio la compagna e la mamma di Alessandro che lavora come infermiera.
La neonata
La piccola di sei mesi è stata affidata ai Servizi sociali comunali. La comunità locale del piccolo centro friulano è letteralmente sotto choc per le modalità efferate del delitto. I vicini di casa sono increduli che la mamma della vittima possa essere coinvolta nel crimine: la donna è conosciuta da tutti per la sua professione e si sarebbe sempre prodigata per gli altri. Una signora che abita nella stessa via, ha riferito di aver visto la mamma di Alessandro, proprio qualche tempo fa, in giro con la carrozzina (VIDEO).
La vittima non sarebbe mai stata riconosciuta dal padre, un uomo che, secondo quanto si apprende, sarebbe un cittadino straniero. E' per questa ragione che Alessandro Venier portava il cognome della madre, Lorena Venier. La donna ha oggi 62 anni. La compagna invece della vittima si chiama Mailyn Castro Monsalvo ed ha 30 anni.
I vicini
I vicini di casa attoniti per questa tragedia, prima di esprimere giudizi vogliono capire chi delle due donne si assumerà la responsabilità del delitto e in che modo sono coinvolte anche nelle fasi successive alla morte, nell'occultamento del cadavere. Intorno alle 13.40, il magistrato di turno ha autorizzato la rimozione delle spoglie, che sono state trasferite nel più vicino centro di medicina legale, dove si svolgerà l'autopsia.