TREVISO - La nuova frontiera dei truffatori senza scrupoli è inviare sms o fare telefonate spacciandosi per operatori dell’Ulss 2 per richiedere dati o soldi per pagare improbabili ticket. Agli uffici di Borgo Cavalli sono arrivate già due segnalazioni negli ultimi giorni e tutte dello stesso tenore: utenti che erano appena stati contattati, in questo caso con delle telefonate, da operatori che si sono spacciati per addetti dell’azienda sanitaria e che chiedevano dati personali. In nessuno dei due episodi la truffa ha funzionato, ma tanto è bastato per far scattare dei campanelli d’allarme.
L’allarme
«Viste le segnalazioni arrivate - spiega il direttore generale Francesco Benazzi - abbiamo deciso di avvisare la nostra utenza». Da ieri quindi nei canali social dell’Ulss 2, sono comparsi degli avvisi mirati ad evitare di cadere in trappola e che spiegano come riconoscere i messaggi autentici da quelli farlocchi: “Gli Sms inviati dall'Ulss 2 sono sempre facilmente riconoscibili grazie al mittente chiaramente visibile. I nostri messaggi, infatti, avranno sempre come mittente "Aulss2" oppure "aulss2 MT" oppure "Aulss2 TV". Consigliamo, quindi, di prestare sempre attenzione a messaggi che sembrano provenire dall'Ulss 2, ma mostrano come mittente un numero di cellulare o qualsiasi altra denominazione. Per qualsiasi dubbio in merito non esitate a contattarci”.
Il quadro
Benazzi è ben consapevole che una buona parte di chi accede ai servizi sanitari fa parte di fasce d’età deboli, facilmente raggirabili. E quindi invita ad alzare la guardia: «Noi - precisa il direttore generale - telefoniamo o contattiamo i nostri utenti solo per dare informazioni riguardanti le liste d’attesa. Possiamo telefonare o mandare messaggi, in cui non vengono fatte richieste di pagamenti o di fornire informazioni delicate. Tutto quello che riguarda eventuali ticket, viene spedito via lettera con carta intestata bene riconoscibile». Per il resto quindi, diffidare di tutto: «Sì - conferma Benazzi - ogni nostro operatore ha poi il relativo tesserino ma nessuno di noi, ripeto, chiama o va in giro per chiedere soldi. E se qualcuno riceve messaggi o visite strane, di cui non si fida, chiami immediatamente i nostri uffici per tutte le verifiche del caso. Purtroppo ormai il nostro mondo è pieno di delinquenti e imbroglioni, bisogna stare attenti». La settimana scorsa un allarme analogo è arrivato anche dall’Inps, sempre per via di mail che riportavano i loghi dell’istituto di previdenza e chiedevano dati bancari per ottenere un improbabile rimborso. Anche in quel caso era, ovviamente, tutto falso. L’istituto ha fatto un’immediata comunicazione chiedendo a tutti la massima attenzione e sulla stessa linea si sono mosse anche tante associazioni di categoria.