CONEGLIANO - Ha dato fuoco a un campo in due punti diversi, alle due estremità di una radura, e perlopiù a mezzogiorno, quando la temperatura elevata avrebbe potuto favorire un incendio diffuso. Un disastro sfiorato a due passi da una zona residenziale in via Monte Peralba, a Conegliano, scongiurato in extremis soltanto dal pronto intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Conegliano e dei carabinieri della compagnia locale che, allertati da un residente, hanno iniziato a indagare sulle cause di quello che sembrava – a tutti gli effetti – un rogo doloso. E la causa l’hanno trovata non lontano: si tratta di un uomo di 42 anni, residente a Conegliano e già noto alla giustizia. Secondo i carabinieri, è stato lui a dare fuoco a tutto sotto l’effetto di alcol o stupefacenti. A confermare il sospetto degli inquirenti, sabato scorso, è stato il ritrovamento di due accendini nelle tasche del quarantaduenne. Non solo: i militari gli hanno trovato addosso anche un coltello.
IL CAMPO
Il campo bruciato si trova precisamente tra il civico 29 e il civico 23: si tratta di un appezzamento incolto tra due strade chiuse, che il quarantaduenne ha deciso di prendere di mira per ragioni ancora sconosciute anche agli inquirenti. L’episodio risale a sabato mattina, verso le 11.30: dopo l’allarme, i vigili del fuoco hanno spento l’incendio e i carabinieri hanno interrogato il soggetto, che nel frattempo tentava di allontanarsi a passo veloce. Insospettiti, i militari lo hanno fermato e perquisito. Ciò che gli hanno trovato in tasca – un grosso coltello da venti centimetri e due accendini – ha confermato ogni sospetto. Gli elementi raccolti nell’immediatezza dei fatti hanno infatti consentito di attribuire al soggetto una chiara responsabilità nell’incendio. Il quarantaduenne è stato arrestato e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria, ma non ha spiegato le ragioni del suo gesto.
I RESIDENTI
«Lo conosciamo bene, quel tipo – racconta una donna che abita nelle immediate vicinanze. – Passa sempre avanti e indietro per questa via. In genere tiene in mano una bottiglia di alcol e anche sabato l’avrà avuta con sé». Sabato mattina il vicinato ha assistito con grande preoccupazione alle operazioni di spegnimento del rogo, ma quando hanno saputo che il presunto responsabile era lui, sono rabbrividiti. «Su questa via passeggiano tutti. A quell’ora, verso mezzogiorno, è pieno di bambini che tornano da scuola oppure di persone che rientrano a pranzo dal lavoro. Ora abbiamo saputo che quell’uomo aveva con sé un grosso coltello». E un altro vicino aggiunge: «Il fatto che sia stato arrestato non ci tranquillizza: prima o poi verrà rimesso in libertà e continuerà a scorrazzare per questa via con la bottiglia in mano». L’ultima indagine per incendio doloso risale al rogo dell’ex Safari Club, su via Manin a Conegliano. Anche in quel caso, i vigili del fuoco avevano salvato la situazione prima che scoppiassero delle bombole di gpl.