TARZO – Ben 29 scosse di terremoto in dieci giorni sono state registrate dai sismografi con epicentro sulle colline tra Tarzo e Refrontolo. E l’apice di questa sequenza sismica lo si è avuto ieri, con un terremoto di magnitudo 2.6 (fonte Centro ricerche sismologiche dell’Ogs di Udine) con epicentro a Tarzo che alle 4.51 ha buttato giù dal letto parecchie persone che hanno avvertito nitidamente la terra muoversi e un rumore, non solo a Tarzo, ma anche a Revine Lago, Cison di Valmarino, Refrontolo e Vittorio Veneto, i Comuni più prossimi all’epicentro. Nessun danno è stato registrato. «Non ho avvertito la scossa – testimonia il sindaco di Tarzo, Gianangelo Bof -. E tra la cittadinanza non c'è preoccupazione e non vi è alcuna allerta». Tarzo, come Revine Lago e Vittorio Veneto, rientra in zona sismica 1, il livello massimo. Quella di ieri mattina è stata la scossa a oggi più potente di questa sequenza, preceduta per magnitudo da quella di venerdì 13 giugno di 2.1 alle 18.04 con epicentro riclassificato da Revine Lago a Tarzo. Nel mezzo tante altre piccole scosse, quasi tutti non avvertite: solo ieri ne sono state registrate dai sismografi nove. «Dall’11 giugno nella zona tra Refrontolo e Tarzo si è attivata una sequenza sismica di bassa energia, che allo stato attuale ha fatto registrare 29 terremoti di magnitudo compresa tra 0.3 e 2.6 a profondità ipocentrali tra 9 e 16 km, con localizzazioni e magnitudo ottenute con i dati della rete sismometrica del Veneto gestita dall’Ogs – ha spiegato ieri in una nota la Protezione civile del Veneto -.
Gli esperti
A Tarzo una similare sequenza sismica si era registrata a luglio 2014, con terremoti che al massimo avevano raggiunto la magnitudo 2.7. «Il fenomeno viene comunque seguito costantemente dal sistema di monitoraggio sismico regionale nel caso si dovesse verificare una sua intensificazione per numero e livello energetico degli eventi» rassicurano. Relativamente alla sismicità storica, gli esperti ricordano che non sono noti terremoti distruttivi con epicentro nella zona interessata dall’attuale sequenza. Dal punto di vista della sismicità strumentale dal 1977, anno di avvio da parte dell’Ogs della rete sismometrica del Friuli Venezia Giulia, sono stati registrati alcuni terremoti di magnitudo superiore a 3, avvenuti nel 1997, nel 2007 e nel 2016. «La scossa principale di questa mattina è stata registrata anche da alcune stazioni della nuova rete accelerometrica diffusa della Regione del Veneto, dedicata alle misure di scuotimento in ambito urbano in oltre 300 comuni del Veneto. Le stazioni – spiega la Protezione civile del Veneto – sono ospitate presso sedi di organizzazioni di volontari di protezione civile, municipi, uffici pubblici di Poste Italiane e centrali FiberCop. In caso di forte terremoto, esse forniscono in tempi rapidi un quadro complessivo dello scuotimento per una stima dei possibili effetti sull’edificato».