Taser arrivati: via ai 6 mesi di prova per gli agenti di polizia

Le pistole possono sparare una scarica dimostrativa al soggetto molesto prima di quella disabilitante. Poi chi viene colpito, crolla a terra

lunedì 30 giugno 2025 di Luca Vecellio
Taser arrivati: via ai 6 mesi di prova per gli agenti di polizia di Conegliano

CONEGLIANO - Sono arrivati, hanno preso posto sul cinturone degli agenti e saranno operativi per sei mesi in via sperimentale i quattro nuovi taser in dotazione alla polizia locale del Coneglianese. Dopo un lungo iter burocratico, è il primo comando ad averlo. In coda, Treviso e Mogliano. La promessa è che i dispositivi, dal costo complessivo di 20mila euro, diventeranno una garanzia di maggior sicurezza non soltanto per gli agenti, ma anche e soprattutto per i soggetti contro i quali verranno utilizzati. «Non chiamateli “storditori elettrici”. Questi strumenti agiscono a livello neurologico bloccando temporaneamente i segnali dal cervello ai muscoli, causando la caduta del soggetto colpito - spiega il comandante Claudio Mallamace. - La scarica dura cinque secondi, può essere replicata, ed è progettata per non interferire con eventuali dispositivi medici come pacemaker».

COME FUNZIONA

Il Taser 7 è stato sviluppato con altre due importanti innovazioni: una di queste riguarda la connettività. L’attività del dispositivo, infatti, viene tracciata dalla centrale operativa e, non appena viene estratto dalla fondina, la bodycam pettorale si attiva, registrando su un cloud criptato quanto avviene davanti all’operatore. Una tutela a livello di trasparenza per entrambe le parti. Anche perché, secondo le statistiche, oltre il 90% delle emergenze viene risolta già con la sola estrazione del taser. Il suono dell’arco elettrico, il raggio laser proiettato sul corpo del soggetto e la presenza visiva dello strumento sono spesso sufficienti a far desistere anche chi si trova in stato di agitazione. Se non bastasse, una prima scarica dimostrativa serve per far capire all’aggressore che l’agente “fa sul serio”. E gli effetti collaterali? Non si escludono naturalmente, ma - grazie all’evoluzione di questa tecnologia - sono pochissimi. «Quasi la totalità degli incidenti segnalati a livello nazionale è dovuta non alla scarica in sé, ma alle cadute. Per questo motivo, gli agenti ricevono una formazione specifica per gestire in sicurezza la persona colpita, evitando che urti oggetti o cada rovinosamente». Per questo motivo la procedura richiede due agenti. Ora, nel cinturone più pesante degli agenti, prendono posto: Beretta, spray, tactical baton e taser. Si spera, in ordine d’utilizzo inverso. «Questo è l’ultimo tassello di un percorso molto lungo che abbiamo iniziato ai tempi del mio primo mandato, quando abbiamo pensato di realizzare un comando. Abbiamo investito circa un milione di euro in 5 anni per potenziarlo - spiega il sindaco Fabio Chies. - Oggi è questo è un punto di riferimento per cinque Comuni. Faccio i complimenti alla polizia locale e al comandanteperché non si tratta solo di comprare nuove tecnologie ma anche di imparare a utilizzarle» Due agenti, infatti, sono stati formati come istruttori dall’azienda produttrice. E il comandante aggiunge: «Negli ultimi anni, le forze di polizia locale si trovano ad affrontare contesti sempre più complessi. Non si tratta più soltanto di contrastare la criminalità organizzata o situazioni di violenza estrema, ma spesso ci si confronta con individui alterati, giovani intemperanti o persone sotto l’effetto di sostanze, incapaci di calibrare la propria condotta e di rapportarsi in modo lucido con gli agenti». E in città gli esempi quest’anno non sono mancati, in particolare in via Manin e al Biscione, ma anche in altri Comuni lungo la Pontebbana.

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