VITTORIO VENETO (TREVISO) - Vittorio Veneto luogo sicuro per le donne. Con la mozione proposta dai gruppi Pd, lista civica Balliana e Progetto Vittorio Futura, e approvata a maggioranza giovedì sera in consiglio comunale, saranno ora portate avanti precise azioni, quindici in tutto, così come previsto dalla risoluzione europea SafePlace4Women. Tra queste garantire la sicurezza delle donne negli spazi pubblici e privati con politiche locali orientate al genere, rafforzare i servizi esistenti come il Centro antiviolenza, implementare campagne di comunicazione ad hoc. Ma per l’opposizione già il Comune da anni sta portando avanti queste azioni. E la consigliere Antonella Uliana (La persona al centro) ha trovato anacronistico che a presentare la mozione siano state tre donne che lo scorso autunno non avevano pronunciato alcuna parola di vicinanza ad altre donne, lei e Caldart, prese di mira in aula dal consigliere Pd Graziano Carnelos che le aveva appellate come “colte e belle, ma un po’ somarelle”.
CLIMA CALDO
Dibattito acceso, frecciatine da una e dall’altra parte, hanno scandito l’ora di discussione della mozione. Già in apertura del punto, l’ultimo della seduta, i consiglieri di minoranza Gianantonio Da Re (lista Toni Da Re), Gianluca Posocco (La persona al centro) e Giovanni Braido (gruppo misto) avevano lasciato l’aula senza dare alcuna spiegazione. Un’assenza condannata sia dalla consigliera Marta De Nardi (lista Balliana), sia dall’assessore all’equità di genere Laura Ceccarini. «Mi spiace – ha dichiarato De Nardi – che alcuni consiglieri uomini abbiano lasciato l’aula prima della discussione e della votazione della mozione: questo a mio avviso dimostra che c’è ancora molto da fare». «L’adozione di questa risoluzione – ha detto Giulia Bortolotto (Pd) - non è solo un atto politico o simbolico, bensì un impegno concreto a essere un luogo in cui le donne si sentano sicure, accolte e protette». «Tutto molto condivisibile – ha detto Uliana con riferimento ai contenuti della mozione -. Peccato che poi alla luce dei fatti concreti io mi trovi ad avere tre nomi che presentano questo documento, ma non ho sentito una sola parola quando in questa aula c’è stato un momento in cui si è mancato di rispetto alle donne. Né prima, né dopo. E questo mi fa riflettere quando voi agitate questo problema. Io vorrei una città sicura per tutti: per questo mi asterrò dal votare».
PANCHINE DA SISTEMARE
«I temi sono importanti e chiaro che si può fare di più – ha aggiunto la consigliera Antonella Caldart (La persona al centro) – ma è brutto dire alla giunta fate queste cose che state già facendo. Date invece un segnale concreto. Le panchine dei colori della violenza stanno degradando, la prima pensata dall’assessore De Nardi è a pezzi e così anche le altre: rimettetele a posto».