VEDELAGO (TREVISO) - Un anno e tre mesi di carcere per un incontro a luci rosse con un ragazzo di 17 anni. È la condanna inflitta ieri a un 40enne originario di Pordenone che nel 2017 si sarebbe spacciato per fotografo adescando un aspirante modello dietro la promessa di un book fotografico.
Il pm, la scorsa udienza, aveva chiesto la condanna a due anni. Ma il collegio del tribunale ha optato per una sentenza più lieve: un anno e tre mesi, senza condizionale, riconoscendo le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti. La difesa, affidata all’avvocato Pierantonio Menapace, aveva chiesto l’assoluzione dell’imputato e ora annuncia l’impugnazione in Appello, una volta lette le motivazioni, attese entro 90 giorni. L’uomo ha precedenti specifici, risalenti al 2008, per atti sessuali con un minore.
I fatti contestati, per i quali il friulano è finito alla sbarra, si sarebbero svolti a Vedelago. Era il 2017 e l’incontro hard sarebbe avvenuto pochi giorni prima che il ragazzo diventasse maggiorenne. I due si erano conosciuti via chat: il 40enne, entrato in possesso del numero di cellulare del ragazzo, lo avrebbe contattato proponendogli un servizio fotografico. Il friulano si sarebbe presentato come fotografo alla ricerca di qualcuno che gli facesse da modello. Nello scambio di messaggi però, oltre alle foto, c’era l’allusione a prestazioni sessuali che, a detta del ragazzo, avrebbero dovuto essergli pagate 6mila euro.
Ma il giorno dell’incontro le cose non sarebbero andate come previsto. Dal provino fotografico i due si sarebbero spinti oltre: il sesso ci sarebbe stato, sotto forma di preliminari. Del pagamento, invece, nessuna traccia. Tanto che il 17enne aveva tentato a più riprese di farsi consegnare la somma pattuita, attraverso messaggi e appostamenti. Siccome tutti i tentativi erano falliti, il ragazzo alla fine si era rivolto ai carabinieri, presentando querela. Da lì era scattata l’inchiesta poi sfociata nel processo.